Non c’è il dizionario sotto braccio, non c’è la prova di Italiano e il toto-traccia, non c’è la seconda prova e il quizzone. Solo un maxi orale, che nella tradizione sarebbe stato il traguardo e che invece, anche in questo 2021, concentra tutto l’Esame di Stato di ha fatto il quinto anno delle superiori. Sono 1300 i giovani reatini – perlopiù 18-19enni – che in città e provincia affrontano la Maturità, la seconda in pandemia, e la seconda con il solo colloquio che ha accantonato i tradizionali quattro step. In Italia in tutto sono mezzo milione i maturandi, a cui ieri sono arrivati gli auguri del Ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi che ha detto loro: “Affrontate l’Esame con attenzione, ma anche con gioia: comincia una fase nuova della vita”. Anche quest’anno, come lo scorso anno, le Commissioni sono presiedute da un Presidente esterno e da sei commissari interni. A Rieti sono una quarantina le commissioni. Per ogni studente il colloquio orale parte dalla discussione di un elaborato con l’argomento assegnato a ciascuno dai Consigli di classe. Il colloquio prosegue con la discussione di un testo di letteratura italiana. Spazio poi all’esposizione dell’esperienza svolta nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Alla fine il colloquio dura circa un’ora e può valere fino a 40 punti. Utili a raggiungere anche il 100 con lode. “Se la situazione migliorerà da qui a settembre e permetterà a tutti di sentirsi sicuri, andremo oltre le mascherine”, ha detto il ministro dell’Istruzione. La stragrande maggioranza dei maturandi reatini si è vaccinata a inizio giugno con Pfizer. Un modo per sentirsi più sereni e pensare solo all’obiettivo: il diploma. Fuori dalle scuole ad attendere i ragazzi impegnati stamattina nel colloquio (calendario e lettera del cognome variabili per ogni scuola) c’erano amici e genitori, per l’abbraccio liberatorio alla fine dell’Esame. Prima della Maturità non è mancato il tradizionale momento della Notte prima degli Esami (video foto). Decine di maturandi si sono ritrovati sotto le scuole della città, in particolare a piazza Mazzini e Piazza San Francesco, per cantare Venditti ed esorcizzare l’attesa. Più che per aspettare l’Esame, canzoni, abbracci, sorrisi e selfie sono serviti per ritrovarsi e lasciarsi alle spalle la pandemia, la dad, il distanziamento. Ora, si spera, inizia una nuova vita. Per tutti, non solo per i maturandi.  Servizio di Giacomo Pasquetti e Christian Diociaiuti. Immagini e montaggio di Antonio Priori.

 

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