La morte di Stefano Colasanti e Andrea Maggi nell’esplosione sulla Salaria rischia di restare senza colpevoli

(dal Corriere di Rieti) Esplosione della cisterna di gas vicino Passo Corese, si va verso l’archiviazione per la tragedia avvenuta due anni fa sulla Salaria, quando all’altezza di un distributore di benzina nei pressi del bivio di Borgo Santa Maria, una autocisterna esplose in un distributore di benzina provocando la morte del vigile del fuoco Stefano Colasanti e del giovane Andrea Maggi.

A distanza di 24 mesi anni, infatti, la perizia tecnica non è mai stata fatta e questo ovviamente non permette alla procura di fare luce sulle cause dell’esplosione dell’autocisterna e di conseguenza accertare eventualità responsabilità. Adesso la parola passa al Gip che dovrà valutare se accogliere la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Francia. Sconcerto tra i parenti delle vittime per quella che sembra essere una vera e propria beffa e che, per ora, non rende giustizia alle vittime. I legali delle famiglie delle vittime presenteranno sicuramente ricorso contro la richiesta di archiviazione e quindi dal parte del Gip fissare una eventuale nuova udienza. Nell’esplosione oltre al vigile del fuoco Stefano Colasanti e al giovane di Montelibretti Andrea Maggi rimasero ferite altre 23 persone tra vigili del fuoco, operatori del 118  e persone presenti sul luogo al momento dell’esplosione.

Il dramma avvenne il 5 dicembre del 2018.  Il bilancio fu di due morti 1 ben 18 feriti. Stefano Colasanti sta dirigendosi a Roma per un altro servizio e si fermò quando vide l’incendio per dare aiuto ai colleghi che stavano intervenendo. Maggi invece si era fermato con l’auto in una strada laterale colpito dall’incendio e dalla densa colonna di fumo nero. L’incendio sarebbe divampato da un’autocisterna che in quel momento stava scaricando del carburante, e che per cause ancora da accertare ha preso improvvisamente fuoco. Anche la successiva esplosione sarebbe dipesa dal fuoco del camion. Ma l’inchiesta non è riuscita finora a stabilire le responsabilità.

Foto: RietiLife ©

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