“Impossibile per noi passare il tubo dell’acqua: i vicini non vogliono. Non possiamo stare in casa o venderla” – LA SEGNALAZIONE

(r.l.) Una situazione che tiene in ansia una famiglia da tempo, tra tensioni, cause e l’impossibilità di liberarsene o di risolvere. Torniamo nel consorzio Valle Verde, in zona Valle del Turano, lo stesso tristemente noto per il caso Campiti (leggi). In soldoni: una famiglia che possiede un’abitazione nel Consorzio (a Rocca Sinibalda) deve allacciare l’acqua con regolare contatore come richiesto da Valle Verde nel 2014 (negli anni precedenti divideva la quota in seno al consorzio) e per questo allaccio deve far passare il tubo in un’altra proprietà (a quanto risulta in una zona non fastidiosa per nessuno).

Quest’ultima proprietà, però, si oppone e si finisce in causa (di mezzo, a quanto riportato a RietiLife, anche la presenza di alcuni abusi edilizi da parte di chi si oppone al passaggio dell’acqua, che rendono il tutto ancora più complicato); i giudici danno ragione in prima istanza e in appello (ora la vicenda finirà in Cassazione) a chi non vuol far passare il tubo. Non solo, sono già attivi i 10 giorni in cui la famiglia che ha contattato RietiLife, deve ristabilire lo stato delle cose, di fatto staccando l’acqua all’abitazione. “Ma senza acqua come si fa a vivere in quella casa o a venderla?” raccontano a RietiLife. Una situazione da conoscere per capire come risolvere, nella maniera più indolore e pacifica possibile dopo tanto penare. La casa è stata pignorata e la famiglia che racconta la sua storia, condannata a pagare le spese processuali, con costi importanti. “Confidiamo in voi, almeno per non farci staccare l’acqua” è l’appello della famiglia che si è rivolta alla Redazione.

Foto: RietiLife ©

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