Marco Terenzio Varrone parla ancora grazie al libro di Flavio Serva

Marco Terenzio Varrone parla ancora: il suo De re rustica (o Res rusticae), il trattato che l’erudito reatino scrisse ormai ottantenne per insegnare come gestire un latifondo, ritorna in una edizione a cura di Flavio Serva, per i tipi della casa editrice Quisquilie. Il libro sarà presentato a Rieti il 20 dicembre alle 17 presso la sala convegni di Palazzo Potenziani Fabri, messa a disposizione dalla Fondazione Varrone. Con il curatore Serva, giovane studioso e ricercatore di Contigliano, dialoga il giornalista Alessandro Toniolli.
Del De re rustica viene ripubblicato il primo libro, dedicato da Varrone alla moglie Fundania ed ispirato perlopiù a Catone il Censore, Magone, Aristotele e Teofrasto: si tratta di un dialogo a più voci in cui si spiega come coltivare e gestire poderi di grandi dimensioni, malgrado le guerre civili avessero comportato un ridimensionamento delle proprietà terriere, rivelando così il carattere conservatore di Varrone, legato ad un passato in cui l’economia agraria si reggeva soprattutto sul latifondismo. Varrone, facoltoso proprietario terriero, usa la propria erudizione (“il più dotto dei romani”, dirà Seneca) e la propria esperienza con la mente sempre rivolta alla sua Sabina, in particolare quando parla della piana reatina, chiamata Rosea nel volgere del periodo repubblicano, e per la sua fertilità detta la mammella d’Italia.
Il libro si può acquistare sul sito www.edizioniquisquilie.it oppure su Amazon. La presentazione del libro è patrocinata dal Comune di Contigliano. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Accesso dalle ore 16,45 da via dei Crispolti 22.
Foto: RietiLife ©
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