Fuochi d’artificio nei giorni del dolore: quando la ‘tradizione’ può diventare irrispettosa

(ch.di.) Era davvero necessario lo spettacolo pirotecnico previsto dal programma di “Santa Barbara nel Mondo” di questa sera dopo la processione dedicata proprio alla nostra patrona? La domanda serpeggia da alcuni giorni, da quando lo spettacolo in programma non è stato cancellato nonostante la cronaca fosse cruda e l’interrogativo si è fatto più forte questa sera, dopo la tradizionale processione in zona Ponte Romano. C’è davvero qualcuno che riesce, in questo momento, a proporre di stare naso all’insù a guardare luci e colori sapendo che ci sono famiglie che piangono i loro cari, morti giovani, o si preoccupa per feriti molto gravi?

Sia chiaro: nulla contro la tradizione religiosa, la statua sul fiume e il legame comunque indissolubile della città con la sua patrona. Ma lo spettacolo pirotecnico, più di ogni altra manifestazione di festa, appare fuori luogo in giorni durissimi, in cui la città si misura con la morte di una 17enne, Noemi Roberti (leggi) a causa di un incidente stradale e si è scontrata con la scomparsa di uomini giovani come Roberto Rinaldi o il 58enne alla guida della sua auto a San Giovanni Reatino (leggi).

Complicato – a poche ore dal funerale della 17enne – pensare a un momento di festa, quando anche le istituzioni hanno manifestato il loro lutto e cordoglio in riferimento alla morte della giovane Noemi, con messaggi chiari che danno la dimensione del dolore di una città. Per dovere di cronaca, Santa Barbara nel Mondo dedicherà il concerto di domani, eseguito dai suoi compagni del liceo musicale. Basta?

Ammettiamolo: i fuochi d’artificio erano, sono, fuori luogo, insensati e irrispettosi. Per una volta, un passo indietro sarebbe valso come dieci in avanti.

Foto: RietiLife ©

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