Sono le 3.36 del 24 agosto: sette anni dalla notte della tragedia. Una ferita che non si è mai rimarginata 

3.36, scocca l’ora, di nuovo, dell’anniversario del sisma. È il settimo. Si vedono le prime gru nel cuore del centro di Amatrice mentre va avanti la ricostruzione privata e alcuni – un centinaio di famiglie in tutto – stanno tornando nelle case in muratura da poco ricostruite. Dolore, macerie, promesse; la ricostruzione che dopo 2556 giorni è ancora all’inizio, con centinaia di persone che aspettano ancora dentro le Sae, alcuni per scelta, come se cambiare e tornare a vivere significasse dimenticare, ma dimenticare è impossibile e anche sperare nel futuro non è più così facile. Intanto Amatrice e Accumoli – così come il resto del Reatino e del Centro Italia – ricordano oggi il terribile terremoto del 24 agosto 2016.

In quella tragica notte, la vita del Reatino e soprattutto di Amatrice, Accumoli, Arquata e di tutto il Centro Italia è cambiata. La scossa 6.0 delle 3.36 24 agosto ha fatto registrare 299 vittime, 249 solo ad Amatrice. Impossibile dimenticare l’insostenibile preoccupazione di quei giorni e le scosse di replica durate per mesi, ma anche la testimonianze di solidarietà giunte da tutta Italia, da tutto il Mondo. C’è un’immagine simbolo che RietiLife ha pubblicato nelle immediatamente dopo il sisma: è la Pietà di Amatrice, realizzata da Emiliano Grillotti. 

RietiLife è stata tra le primissime testate a giungere nelle zone martoriate dal terremoto: QUI IL PRIMO LANCIO a cui sono seguire dirette e migliaia di news

Lo scenario che ci siamo trovati davanti, quello che abbiamo raccontato con una diretta facebook.

Lo scatto che proponiamo grande è la prima foto pubblicata da RietiLife all’alba del 24 agosto 2016

Foto (archivio): Emiliano GRILLOTTI © Amatrice 

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