Ecco il nuovo treno che porta i reatini a Roma senza cambi in 100 minuti. Entro fine anno ne arrivano altri due | FOTO

Foto: Gianluca VANNICELLI – Emiliano GRILLOTTI ©

(di Martina Grillotti) “Un primo passo verso una strategia più ampia” così aveva presentato i nuovi treni Blues Alberto Paolucci della Uil nel giorno della loro messa in funzione. Ed un piano in effetti c’è: quello di trasformare Rieti – attraverso i trasporti – da isolata cittadina a vero Capoluogo di Provincia. Questa mattina l’inaugurazione, alla Stazione di Rieti, dei treni. I nuovissimi Blues collegheranno Rieti con Roma in un’ora e 40 senza cambio convoglio(come invece accadeva, sia a Terni che a Orte, con i treni più datati). Ora l’obiettivo sarà quello di abbassare i tempi di percorrenza ed aumentare il numero delle corse che al momento sono due all’andata (al mattino) e due al ritorno (una dopo pranzo e l’altra la sera) per una corsa che dura circa un’ora e 40 minuti, ancora davvero troppo lunga per sperare di utilizzarla ogni giorno per andare a studiare o a lavorare a Roma, ma intanto è un piccolo passo. All’inaugurazione di questa mattina il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, il direttore business regionale e sviluppo intermodale Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia, l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera e Fausto Del Rosso, Direttore Regionale Lazio Trenitalia.

“Questo è un momento positivo e di festa per tutti anche se la tratta è già attiva da qualche settimana. Ora speriamo che altri treni entrino in funzione al più presto – ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti, Fabrizio Ghera, presente all’inaugurazione – oggi è una giornata importante, tutta dedicata ai trasporti perché Rieti deve avere un trasporto integrato ferro e gomma che è fondamentale. È ora che Rieti venga rimessa al centro perché ha bisogno di supporto economico e deve intercettare sempre più turisti, può succedere solo se ci sarà un collegamento migliore con Roma. Entro fine dell’estate arriva un altro treno come questo per la L’Aquila-Rieti-Terni. Ed entro fine 2023 ne arriverà un terzo”.

“Per noi deve essere un primo passo per questo cercheremo di collaborare con la Regione e con Trenitalia per intercettare i turisti e ridare dignità ai cittadini – ha commentato il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi – Speriamo, nei prossimi anni, di aumentare le corse perché ne abbiamo necessità”.

“Abbiamo voluto dare un ruolo e un’importanza anche a Rieti – ha detto il direttore business regionale e sviluppo intermodale Trenitalia, Maria Annunziata Giaconia – questa città per me è un po’ una seconda casa e mi sono battuta molto per averlo qui. Con questo treno ibrido, che risparmia il 40% di carburante, abbiamo fatto il massimo per questo territorio, chiaramente è solo un primo passo ma dobbiamo fare sempre di più”.

“Spero sia l’auspicio che questo sia solo un primo passo – ha detto il Prefetto, Gennaro Capo – importante è anche che sia un treno attento all’ambiente perché siamo in una provincia che lo è”.

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1 Commento

  1. Sandro Severoni

    “Ora l’obiettivo sarà quello di abbassare i tempi di percorrenza ed aumentare il numero delle corse che al momento sono due all’andata (al mattino) e due al ritorno (una dopo pranzo e l’altra la sera) per una corsa che dura circa un’ora e 40 minuti, ancora davvero troppo lunga per sperare di utilizzarla ogni giorno per andare a studiare o a lavorare a Roma, ma intanto è un piccolo passo.”.

    Buongiorno, da romano con radici secolari in zona, spero che si studi meglio e a 360° la mobilità dell’intera provincia di Rieti, in particolare quella dell’area oltre il capoluogo, in modo da rendere meglio e più velocemente accessibile l’area anche alle provenienze da Roma.

    Partendo da quella che è la via più rapida, la Salaria, la quale per qualche inspiegabile motivo è stata resa asimmetrica nelle corsie nel tratto attorno al km 50, penalizzando il verso in salita in direzione Rieti, a vantaggio della discesa a doppia corsia verso Roma. Con tutto ciò che consegue in termini di sicurezza e rapidità dello spostamento in caso di presenza di mezzi pesanti. Una soluzione che spero venga rivista al contrario quanto prima in modo da rendere più agevole e fluido il viaggio a salire.

    A seguire e conseguentemente a ciò il trasporto su gomma, sia passeggeri che merci, con quanto ne deriva in termini di tempi e costi di trasporto.Limitando l’analisi al trasporto passeggeri interessante le aree oltre Rieti, il cambio obbligatorio di bus nel capoluogo complica inutilmente il percorso in entrambe le direzioni. Mi sono permesso di scrivere più volte al Cotral, suggerendo di mettere a disposizione dell’utenza dei collegamenti diretti con Roma che con la stazione FS di Fara Sabina: nessuna risposta.

    Ora il treno. Lasciando da parte future tratte Passo Corese-Rieti di cui si parla da oltre un secolo senza fatti concreti, sono molto contento che possa la zona disporre di un mezzo più veloce sulla carta. Peccato venga limitato a Rieti, pur partendo lo stesso treno da Terni ogni mattina per trasferimento attorno alle 5.30.

    Perché non pensare di farlo arrivare ad Antrodoco e da lì ripartire indietro verso Roma, con fermate nei comuni principali, adeguando la connessione con i centri storici con navette in coincidenza?

    E perché non esiste più la coincidenza ferroviaria a Terni per l’Aquila delle 9 circa, ma un bus sostitutivo che, nel caso di Cittaducale, ferma lontanissimo dal centro urbano? Per chi viene da Roma è un altra penalizzazione.

    La conclusione è che non ci sono più confini politici tra il Regno di Napoli e Stato Pontificio da oltre 160 anni, ma nei fatti purtroppo ancora sì. Perché sia ha l’interesse nel mantenere questo isolamento atavico della zona? I numeri di residenti ed elettori probabilmente potrebbe essere uno dei motivi, ma non necessario e sufficiente a spiegare questo stato di cose.

    Cordialmente
    Sandro Severoni