“Confine orientale, la cultura italiana” il documentario di Comunità Rieti si presenta il 3 marzo

Venerdì 3 marzo alle ore 19.00, presso il Sipario Vino e Sapori, via Garibaldi 264, Comunità Rieti presenterà il progetto del documentario “Confine orientale, la cultura italiana”, curato da “Skydome Agency”, in collaborazione con l’Associazione “I Viaggi nella storia”, il “Ministero della Pubblica Istruzione” e il “Museo archivio storico fiumano”, che porterà alla realizzazione di un docufilm indirizzato prevalentemente alle scuole.

“La ricorrenza del 10 Febbraio, giorno del ricordo – ha dichiarato Chicco Costini – si sta trasformando sempre più in semplice ‘obbligo istituzionale’, poco spiegato poco sentito soprattutto dagli studenti, ancor meno da insegnanti e presidi. Mentre gli episodi di negazionismo, avvenuti anche nella nostra città, sono sempre più sottaciuti e frequenti, mentre la ricorrenza si esaurisce in cerimonie poco partecipate da parte di funzionari di Stato, che la vivono più come routine cerimoniale che come vero e proprio momento di riflessione sulla storia patria, il ricordo di quanto avvenuto nel confine orientale della Nostra Patria, la storia, la cultura di quelle terre rischia di essere dimenticata.

Con questa convinzione, abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto, utile per ricordare che oltre il dramma delle migliaia di italiani massacrati, dell’esodo di tante famiglie, il confine orientale è stato anche il tentativo “scientifico” dei comunisti titini di cancellare la cultura italiana delle nostre regioni orientali. Fiume, Zara, Pola, Ragusa, l’Istria e la Dalmazia città e territori a cui oggi sono stati modificati finanche i nomi, non sono solo espressioni geografiche, ma soprattutto luoghi della nostra identità nazionale, terre intrise di italianità nelle loro radici più profonde; dimenticarlo significherebbe svilire il sacrificio dei tanti italiani che hanno perso la vita nelle foibe, o che sono  stati costretti a lasciare la propria casa mantenendo negli anni inalterato il ricordo delle proprie radici.

Il progetto di Stefano Schiavi e Giada La Falce è quindi estremamente importante, per poter insegnare ai nostri giovani la realtà raccontata dalle mura di quelle città, dalle pietre e dai luoghi sacri di quelle regioni. In un’epoca in cui si vorrebbe immaginare un mondo popolato da apolidi senza identità, ricordare le proprie radici, rivendicare dal profondo la propria cultura è un atto realmente rivoluzionario, per opporsi al nichilismo del pensiero unico”. Alla presentazione saranno presenti Stefano Schiavi e Ginevra La Falce, curatori del progetto. A seguire sarà possibile proseguire con la conviviale previa prenotazione.

Foto: Comunità Rieti ©

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