Blocco Studentesco: “Quanto successo al Rosatelli è figlio dell’arroganza della repressione delle proteste in tutta Italia”

“La scorsa mattina il Blocco Studentesco, insieme ad alcuni studenti, ha occupato la sede centrale del Celestino Rosatelli, istituto in cui ricordiamo il movimento del fulmine cerchiato ha eletto il suo rappresentante d’istituto”: lo scrive Blocco Studentesco, a oltre 24 dai fatti di giovedì mattina (leggi).

“Le motivazioni che ci hanno portato ad occupare sono molteplici – inizia la nota del movimento – ed è stata mossa dalla volontà degli studenti che sono stanchi di tutte le misure restrittive che hanno peggiorato la loro vita scolastica: i doppi turni che impediscono di praticare sport e avere una vita sociale; lo svolgimento della ricreazione segregati in aula; la Dad per i non vaccinati in caso di alunni positivi in classe; l’inefficienza dei mezzi di trasporto accompagnata all’obbligo di green pass per accedervi, l’alternanza scuola-lavoro che quest’anno ha ucciso due studenti, di 16 e 18 anni. A tutto questo si aggiungono i problemi strutturali di tutte le sedi del plesso: infiltrazioni d’acqua, scale antincendio non a norma. Tutti lavori promessi dalla provincia che gli studenti stanno ancora aspettando”.

“All’orario dell’ingresso – continua la nota – abbiamo iniziato con la calma a far entrare gli studenti, così da poter tenere sotto controllo la situazione. Mentre i nostri studenti discutevano con Preside e la Digos, alcuni studenti contrari all’occupazione hanno aperto le porte alla Polizia. Si è creata una situazione ingestibile, con un via vai che è sfuggito al controllo non degli occupanti ma delle forze dell’ordine. In questo trambusto sono stati causati alcuni danni. Resasi ormai impossibile continuare si è concordata con la presidenza la cogestione dell’Istituto, grazie alla quale la maggioranza degli studenti ha dimostrato il suo rispetto per la scuola pulendo le aule e i corridoi, aggiustando i banchi e rimettendo tutto in ordine. È stata sempre la Polizia ad aver lasciato entrare i giornalisti quando la scuola era ancora a soqquadro, scatenando una valanga di articoli diffamatori verso gli studenti e il nostro movimento. I giornalisti, ovviamente, sono spariti quando gli studenti si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato veramente l’occupazione. Sui giornali è stata descritta l’occupazione come un assalto violento in stile Cgil. Niente di più falso, la stessa Preside Beatrice Tempesta ha dichiarato che ‘i danni sono stati minimi’, a dimostrazione della faziosità degli attacchi che ci sono stati rivolti”.

“Abbiamo letto titoli ed articoli infamanti – conclude la nota – e dure prese di posizione anche da parte di chi gli studenti dovrebbe rappresentarli. Abbiamo ritrovato sulle stesse posizioni di condanna, Cgil ed Azione Studentesca, mai state così amiche. Alla Mostarda, tanto solerte a condannare le proteste (meno nel risolvere i problemi delle scuole reatine), rispondiamo che il nostro movimento è sempre pronto a correre dei rischi, fuori dalle poltrone istituzionali che lei e il suo movimento ricoprono, anche esponendoci in prima persona. Quanto successo al Rosatelli è figlio dell’arroganza con cui la repressione delle proteste si sta svolgendo in tutta Italia, da Nord a Sud, non certo colpa degli studenti o tantomeno di fantomatici estremisti sventolati sui giornali come capro espiatorio di tutta una classe politica che dalla maggioranza all’opposizione è colpevole del peggiore governo della storia repubblicana. Le chiacchiere le lasciamo alla destra e alla sinistra, noi siamo altro”.

Foto: RietiLife ©

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