“Scuola, troppi contagi e spettro dad: serve decisione ragionata per gli studenti e le famiglie con genitori lavoratori”

I troppi contagi che si registrano anche in città preoccupano anche studenti, famiglie e scuole. Nell’aria c’è la possibilità di un’apertura dopo il 7 gennaio, ma in dad, in attesa che i contagi scendano e che vengano smaltite le quarantene degli studenti e degli insegnanti.

In redazione la mail di due genitori: “Ci troviamo, ancora una volta, di fronte alla possibilità che la scuola Cirese e Ricci non riapra per il covid. Noi genitori abbiamo ricevuto oggi un messaggio dalla preside dell’istituto in cui si chiede alle famiglie di scegliere fra Dad e lezioni in presenza, per rientrare comunque non prima del 17 gennaio”.

“Siamo costernati dalla decisione di mettere nelle mani delle famiglie e delle loro paure una scelta che riguarda il futuro dei nostri figli. Si tratta di decisioni fondamentali che devono essere prese non in un momento di paura, ma con lucidità da chi ha gli strumenti e la competenza per farlo. Se il governo finora ha deciso che le scuole devono riaprire, perché a Rieti questo non dovrebbe succedere? Perché si fa leva sulle normali paure dei genitori per lasciare chiuse le scuole, senza una programmazione scientifica delle misure da prendere? Se la maggior parte dei genitori ha timore, i nostri figli devono essere costretti a rinunciare alla loro istruzione. Come genitori ci rifiutamo di accettare questa linea che denota inconcludenza e mancanza di lucidità. Oltre a sottolineare che come tanti altri, siamo lavoratori, e non possiamo permetterci il lusso di rimanere a casa per un tempo così prolungato”.

“Da sempre fautori della scuola pubblica, a questo punto cominciamo a nutrire seri dubbi sulla sua capacità di rispondere alle reali esigenze educative. I nostri figli sono stati condannati a un isolamento sociale che mina la loro crescita e il loro bisogno di relazionarsi con gli altri. Non possiamo accettare che questo continui, alla luce anche delle vaccinazioni che hanno raggiunto oltre il 90 per cento della popolazione. Se la scuola dovesse rimanere ferma su questa decisione, dovremo prendere i considerazione le scuole private” scrivono.

Foto: RietiLife ©

 

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1 Commento

  1. Stefano Conti

    Il messaggio della preside aveva solo carattere di ‘sondaggio’ proprio per venire incontro alle esigenze e, diciamolo, anche alle paure dei genitori e delle famiglie e avere un quadro più preciso circa la situazione attuale. A tale sondaggio alcune classi, in modo maggioritario hanno espresso la preferenza per la Didattica Digitale Integrata (preciso che non é più Dad, ma ha un altro inquadramento), preferenza che non è in alcun caso vincolante . Tutti i docenti, poi, preferiscono di gran lunga le lezioni in presenza, per motivi didattici, di conoscenza reciproca tra alunno e insegnante, per il fatto che i bambini e i ragazzi stanno insieme e insieme svolgono attività. Spesso, invece, proprio da parte delle famiglie si è riscontrata una certa leggerezza in questi tempi di covid (tipo ragazzo/a che, non ostante sospetta positività è stato mandato a scuola nel lasso di tempo di attesa del risultato del tampone….fatto successo più di una volta). La salute dei ragazzi, del personale scolastico viene prima del baby parking che stiano tranquilli alcuni genitori, le scuole private non garantiscono di più di quelle statali.