Salaria, cantieri al via tra un anno: a 4 corsie entro il 2026. Il tratto Ponte Buita-Passo Corese? “In cantiere dal 2023, finito nel 2028” | FOTO

Foto: Riccardo FABI ©

(di Martina Grillotti) “La Salaria da Ponte Buita a San Giovanni Reatino diventerà a quattro corsie e il tempo di farlo è ora, non più avanti, non è più procrastinabile. Ci sono volute due ore e mezzo questa mattina da Roma a Rieti, non è possibile continuare in questo modo, i cittadini hanno bisogno di certezze” lo ha detto il commissario straordinario Fulvio Maria Soccodato nel corso della presentazione del piano definitivo di ampliamento della SS4 che si è tenuta questa mattina presso la sala consiliare della Provincia di Rieti. I due lotti interessati vanno dal km 56+000 al km 70+800. Accolti dal Presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse, al palazzo d’oltre Velino l’assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri, l’assessore regionale alle Politiche per la Ricostruzione, Claudio Di Berardino, il consigliere regionale Fabio Refrigeri e Alessandro Betori della soprintendenza archeologia e belle arti.

Collegato da remoto anche il viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Alessandro Morelli. “Ironicamente il commissario Soccodato è stato bloccato sulla Salaria per lavori non procrastinabili” ha detto il presidente della Provincia, Mariano Calisse, facendo gli onori di casa. Il presidente ha toccato due temi fondamentali per il Reatino nel corso del suo intervento: uno strettamente correlato al piano, l’altro riguardante il Terminillo. “La cittadinanza non può più attendere – ha detto in merito alla Salaria – questi lavori sono fermi da troppo tempo e questo è il momento di portarli avanti. Sono certo che ce la faremo, ho molta fiducia in Soccodato. L’obiettivo era raddoppiare la Salaria e ora ci siamo, perché questo è il progetto definitivo. Come Ente Provincia siamo e saremo a disposizione per aiutare la struttura commissariale a tessere i rapporti con i territori”. Poi uno sguardo verso il Terminillo: “La Regione deve assolutamente rispettare quanto prefissato ed essere coerente con il piano naturalistico che hanno approvato. Oggi parliamo, sì, di Salaria ma dobbiamo puntare tanto anche sul TSM2, sono troppi anni che la Regione ha stanziato i fondi per gli impianti e a fine gennaio dovremmo accelerare sul Terminillo Stazione Montana, anche in questo caso dobbiamo stringere. La provincia di Rieti deve essere dotata di tutti i servizi che meritano i cittadini”.

L’assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri, ha tenuto a sottolineare che “Il potenziamento della Salaria deve essere un cambio di passo ed un nuovo inizio per i cittadini e per il territorio. È stata un’opera commissariata ma soprattutto è stato un processo partecipativo e ora dobbiamo pensare al benessere dei nostri cittadini”. Un’opinione condivisa dai presenti e in particolare dal viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Alessandro Morelli, che ha definito il progetto di ampliamento della Salaria “Un’opera che farà la storia. Il commissariamento è riuscito a chiudere corsi e ricorsi degli ultimi decenni che non hanno portato ad altro che ritardi su ritardi. L’auspicio è che questa sia una giornata di festa perché una nuova infrastruttura significa un punto di forza per il territorio e per i cittadini”. Lavori che non saranno certamente facili, soprattutto perché ci si muove all’interno di una consolare, la Salaria, che potrebbe riportare alla luce diversi reperti storici di epoca romana: “Ci sarà sicuramente qualche problema a livello archeologico per l’ampliamento della Salaria – ha spiegato Alessandro Betori della soprintendenza archeologia e belle arti – soprattutto nel comune di Nerola alle pendici del monte degli Elci, dove ci sono dei muraglioni che erano posti a difesa della Salaria Romana, ma anche a Osteria Nuova (ci sono altri elementi romani ma non verranno impattati dalla nuova costruzione), ancora Poggio San Lorenzo che poggia su un imponente viadotto della Salaria romana e infine a Rieti. Cercheremo di fare lavori d’ispezione preventiva per non bloccare poi i lavori di ammodernamento dell’infrastruttura”.

In cosa consistono i lavori?  “Il piano commissariale – ha spiegato Soccodato – intende mettere a terra velocemente tutti gli interventi con l’obiettivo di portare a 4 corsie la Salaria tra Ponte Buita e San Giovanni Reatino, ha come obiettivo la riduzione dei tempi di percorrenza tra Rieti e la Capitale. Il collegamento Roma Rieti è un intervento necessario per rendere la Salaria un’arteria primaria a quattro corsie. Gli interventi sono già inseriti nella progettazione ministeriale, e quello che, come struttura commissariale, dobbiamo fare è realizzare velocemente questi lavori. Il piano complessivo si compone di 60 interventi lungo la Roma-Ascoli per un valore di investimento di 1,4 miliardi e che terrà impegnati per 64 mesi. Nello specifico nel tratto Salaria tra Ponte Buita e San Giovanni Reatino abbiamo tre obiettivi: migliorare sicurezza stradale, migliorare i tempi di percorrenza e affidabilità e migliorare la qualità di collegamento. Trasformare la salaria da extraurbana secondaria a principale significa anche rendere più sicuro e più fluido il percorso: stiamo parlando di un lavoro di 14km con la realizzazione anche di nuova galleria di 300 metri (perché non è stato possibile lasciare la Salaria nella sua sede ampliandola) nonché di 4 svincoli stradali a livelli sfalsati. La sfida è quella di una realizzazione accelerata dell’intervento puntando a tagliare di circa 30 mesi il cronoprogramma (manderemo opera da 300 milioni di euro in lavorazione entro il 2022, quindi ad un anno da oggi e punteremo a finirli entro dicembre 2026. Le singole fasi di attuazione si sviluppano in parallelo e non in serie così da poter anticipare l’avvio dei cantieri e di conseguenza anche della fine dei cantieri. Tre sono i lotti totali, da Passo Corese a Ponte Buita, da Porte Buita a Ornaro e da Ornaro a San Giovanni Reatino. L’intervento più atteso è l’adeguamento a 4 corsie dei 14km tra Ponte Buita e San Giovanni Reatino, il tutto però cercando di preservare il territorio a livello paesaggistico e naturalistico. Il lotto da Passo Corese a Ponte Buita prevediamo che andrà in cantiere ad ottobre 2023, ma è ancora in progettazione, e prevediamo di concluderlo entro il 2028. Il tratto successivo a Rieti è quello Rieti-Sigillo è fondamentale per addentrarsi nelle aree del sisma, per quest’asse si prevede un assetto di extraurbana secondaria. Oltre il 90% dei lavori deve andare in cantiere entro il prossimo anno”.

A chiudere la presentazione l’assessore regionale alle Politiche per la Ricostruzione, Claudio Di Berardino: “Voglio ringraziare quanti ci hanno consentito oggi di essere qui. Presentare il programma alla comunità e ai sindaci è molto importante perché quest’opera, commissariata, significa dare un segnale importante al territorio che è centrale in questa fase. Quest’opera è di carattere nazionale ed una valenza strategica importante per tutta l’Italia centrale e svolge una funzione di ricucitura economico-sociale della Provincia e soprattutto perché arriva fino ai territori del sisma. Era quello che serviva al Reatino e a tutti i cittadini”.

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