Golden Gala stellare a Firenze. Ma per Bruni “è una serata no”. Re cresce: secondo posto e 45.80

(di Christian Diociaiuti – inviato a Firenze) Il Golden Gala è uno spettacolo. Come solito. E la “nuova” cornice regala passioni nuove. Il trasloco da Roma a Firenze (causa Europei di calcio al via domani) “avvicina” pista e pedane al migliaio di spettatori ammessi al Firenze Marathon Stadium, per il vernissage in un grande meeting nell’era post-covid. C’erano anche due reatini: Roberta Bruni nell’asta e Davide Re nei 400. Sera dai due volti: la prima inciampa nella classica giornata “no”, il secondo mette in cascina gare e adrenalina verso Tokyo. È la prima volta nella storia del prestigioso meeting di atletica in Toscana. C’era Seb Coe, a 40 anni dal record sugli 800: lo ha festeggiato incassando le chiavi della città. Ma c’era anche il ricordo ad Alessandro Talotti, il saltatore morto poche settimane fa. L’omaggio glie l’ha fatto l’amico Gianmarco Tamberi che, tornato dopo l’infortunio, arriva a 2,33 e alza gli occhi al cieli.

FOTOGALLERY (di Francesca Grana/FIDAL)I RISULTATI DEL GOLDEN GALA PIETRO MENNEA I LAZIALIIL RACCONTO DA FIDAL

Su tutto: Jacob Ingebrigtsen e Sifan Hassan infiammano rispettivamente 5000 maschili e 1500 donne. In totale di quattro migliori prestazioni mondiali, record europeo per il norvegese nei 5000 (12.48.45) e vola l’olandese nei 1500 (3:53.63). Fabbri lancia il peso “a casa” 21,71 (senza vincere la gara a causa della nuova formula della Diamond League) mentre Tamberi arriva a 2,33 e i siepisti azzurri Osama Zoglami e Ahmed Abdelwahed si laureano settimo e quarto di sempre nei 3000.

Ma Rieti, come detto, non è mancato in questo grande appuntamento sportivo di inizio giugno, con tutta l’attenzione mediatica sui top azzurri e sui grandi ospiti internazionali nella terza tappa della Diamond League. C’era Roberta Bruni: a pochi giorni dal primato italiano nell’asta (4,70) è tornata in gara. In Spagna, solo pochi giorni fa, aveva tentato un altro record tricolore, 4,75. Ma a Firenze non è andata: “Una serata storta, ci sta. Magari non ho saputo gestire la tensione” dice a fine gara, dopo aver “bucato” il 4,31 di ingresso (gara vinta dalla russa “autorizzata” Anzhelika Sidorova a 4,91). C’era pure Davide Re, che dalle gare spurie di Rieti fino ai sorrisi delle World Relays e alla gara in Coppa Europa, torna sui 400 per un secondo posto “che meglio, adesso, non si poteva fare”. Finisce dietro a Zambrano in 45.80. Tra meno di due giorni, corre e Ginevra, altra tappa verso Tokyo.

Foto: Francesca GRANA/FIDAL ©

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