“I treni bimodali Hitachi sono adatti?”: i dubbi di NOME

Riceviamo e pubblichiamo.

È di ieri la notizia dell’ennesimo slittamento della fornitura dei 3 treni bimodali. Nella conferma del ritardo, è confermato che i locomotori saranno Hitachi “Blues”, ad alimentazione ibrida elettrica e diesel e con una velocità massima di 160 Km/h.

Su questa conferma, NOME Officina Politica rimanda alla nota stampa della Regione Lazio dell’ottobre 2017, in cui, in risposta a voci allarmate, si dichiarava espressamente che “… i treni bimodali non saranno Hitachi, come erroneamente riportato. Inoltre Trenitalia ed Rfi hanno già individuato quali siano i mezzi più idonei ad effettuare il servizio su quella linea”.

Fondamentale questo aspetto, perché i treni non sono veicoli che si “adattano” a qualsiasi situazione, ma interagiscono con infrastrutture e sistemi di alimentazione elettrica, e si devono adattare ai requisiti di velocità e di sicurezza delle tratte presso cui sono in esercizio.

E su tali aspetti, si misura la “promessa” di un treno in grado di raggiungere Roma in 1h e 15’, che dovrà “interagire” con l’Alta Velocità sulla tratta Orte – Roma.

Sempre stando alle parole della Regione Lazio del 2017, ci chiediamo se e come siano risolti i vincoli tecnici che avrebbero resi inadeguati gli Hitachi. Parliamo, in particolare, delle modalità di alimentazione elettrica (corrente continua o alternata) e velocità massime raggiungibili, se siano compatibili con i limiti minimi (200 km/h) previsti nell’accordo quadro RFI – Regione Lazio per consentire effettivamente l’esercizio dei “nostri” locomotori sulla tratta Alta Velocità. In realtà, tanto NOME che il Comitato Salviamo Viale Maraini, in epoche e con contenuti diversi, hanno già posto tali questioni: mai l’amministrazione comunale, interfaccia con Regione e RFI, ha offerto risposta. Torneremo in seguito sul tema delle caratteristiche tecniche.

Ma se, come temiamo, tali nodi non fossero stati sciolti, dall’investimento della Regione Lazio otterremo il restyling estetico delle “littorine” in cambio di una promessa tradita. Per non contare l’altra promessa, quella dell’incremento delle tratte Rieti Roma dirette, per un servizio concorrenziale con la gomma, di cui non si ha traccia nella discussione politica.

Foto: RietiLife ©

 

 

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