Gli anziani e poi tutti i reatini, all’ex Bosi è partita la vera lotta al covid: “Coi vaccini la fine della pandemia” | FOTO – VIDEO

Foto: Riccardo FABI ©

(di Martina Grillotti) Il nuovo centro vaccinale della provincia di Rieti, all’ex Bosi, è operativo da oggi. Questa mattina l’inaugurazione alle 10.30, diverse le personalità intervenute per augurare un buon lavoro a tutti gli operatori sanitari, circa 20 tra infermieri, medici, amministrativi e altre figure, che da oggi in avanti procederanno con la vaccinazione, dapprima agli over80 e poi al resto della popolazione reatina. La vaccinazione over80 è partita proprio oggi nel reatino nel complesso dell’ex Bosi, realizzato da Asl e Fondazione Varrone “senza costi per la sanità reatina”.

VIDEO – Il taglio del nastro (diretta a cura di Martina Grillotti)

A prendere la parola per prima la responsabile della comunicazione della Fondazione Varrone (che ha finanziato e realizzato il progetto del Centro vaccinale), Alessandra Lancia, che ha raccontato: “Questa è la terza vita di questo complesso che la Fondazione ha acquisito nel 2010. Il centro Bosi è stato prima un’industria, al centro del lavoro reatino (e la parte che si inaugura oggi ne era la mensa), poi una scuola e infine adesso un centro vaccinale”.

Lancia ha poi lasciato il posto al Presidente della Fondazione Varrone, Antonio D’Onofrio, che ha specificato: “L’idea di realizzare in questo complesso un centro vaccinale è stato del Direttore Generale della Asl di Rieti, la dottoressa Marinella D’Innocenzo e da quella idea, accolta caldamente dalla Fondazione sono subito partiti i lavori. Tutti gli Enti coinvolti hanno detto subito sì e hanno chiesto di procedere velocemente, così in sole 3 settimane è stato realizzato tutto questo”. D’Onofrio ha poi aggiunto: “Un’operazione consapevole del fatto che la pandemi finirà solo con il vaccino e questo è un successo dell’intera provincia di Rieti perché così diamo l’esempio di come tutto può ripartire e speriamo che il nostro esempio venga a più parti replicato”.

A presentare gli interventi della Asl l’addetto stampa Andrea Bonanni che ha lasciato la parola al Direttore sanitario della Asl di Rieti, dottoressa Assunta De Luca: “Il centro che inauguriamo oggi è l’esempio di un’ottima sinergia tra Asl e Fondazione Varrone, pubblico e privato e questo va ricordato nel restituire una struttura così bella alla popolazione, con tutto quello che rappresenta: prima industria e lavoro ora simbolo di ripartenza. Noi abbiamo fatto quanto nelle nostre competenze ora spetta alla popolazione rispondere con forza alla vaccinazione”. Il Direttore Amministrativo della Asl di Rieti, Anna Petti, ha poi voluto aggiungere: “Oggi è giornata importante di lavoro. In poco tempo per procedere meglio con la vaccinazione abbiamo modernizzato una struttura che garantisce agli operatori e ai cittadini la completa sicurezza”.

Claudio Di Berardino, assessore reatino al Lavoro della Regione, ha poi portato il saluto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (all’inaugurazione intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato) e ha voluto ringraziare tutto “Il personale sanitario tutto per l’impegno continuo e costante da un anno a questa parte, grazie di essere sempre in prima fila. L’apertura del centro è molto importante e la vaccinazione è molto importante, ma prima di tutto oggi diamo nuova importanza a questo luogo che è stato prima luogo per i lavoratori, poi luogo di scuola e oggi complesso sanitario. Questo luogo è simbolo di un rapporto pubblico e privato a favore del pubblico, ed è incredibile, tutte le autorizzazioni sono arrivate in meno di una settimana, è un segnale di fiducia perché possiamo e dobbiamo farlo in collaborazione. Iniziamo le vaccinazioni con gli ultra ottantenni ma continueremo. Il tema che rimane centrale è il tema dei vaccini e mi auguro che quando il nuovo Governo si creerà il tema torni in primo piano. Oggi abbiamo le condizioni per servire i cittadini e ribadisco che l’unica modalità per passare la pandemia è il vaccino”.

Infine la benedizione del vescovo di Rieti, Domenico Pompili: “La benedizione del centro vaccinazioni dice due cose, che mi affretto a spiegare. La prima è relativa alla forza terapeutica della preghiera che come confidava il prof. Beppe Ippolito è scientificamente dimostrata. Fare appello ad una dimensione ulteriore nell’affronto di una sfida che spesso rischia di confinare nell’isolamento ha nella forza dell’anima un antidoto potente. E’ dimostrato che chi fa appello a questa risorsa interiore regge l’urto del male con maggiore tenuta. La seconda è relativa alla realizzazione a tempo di record di questo Centro che per le dimensioni della nostra Asl è un traguardo ambizioso e impensabile, se non fosse la determinazione della direzione aziendale di Rieti e la munifica solidarietà della Fondazione Varrone ad avere accorciato le distanze tra il sogno e la realtà. Questa struttura suggerisce pure in modo obliquo un’altra cosa e cioè che non soltanto la paura della morte, ma anche la speranza della vita può aiutarci a fare delle cose urgenti bene e prima possibile. E qui si apre il grande scenario della ricostruzione post-terremoto che preferisco chiamare rigenerazione, che può aprire inedita possibilità ad un territorio marginale e periferico che oggi potrebbe ridiventare strategico e centrale se si riuscisse a sottrarlo al suo isolamento che è culturale prima che geografico, è mentale prima che strutturale. Auguro ai medici e agli operatori sanitari ogni bene e invoco su di loro in primo luogo e su ciascuno di noi la benedizione del Signore, amante della vita”.

Il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, ha partecipato questa mattina all’inaugurazione del centro vaccinale all’ex Bosi: “Celebriamo un esempio di virtuosa collaborazione tra Enti. Rieti, che è stata spesso vittima di interdizioni dovute a gelosie tra i rappresentanti degli Enti, oggi riscopre le ragioni di un lavoro comune. Quello che non ha fatto la virtù lo sta facendo la necessità. E così sia per il futuro”.

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1 Commento

  1. La seconda dose, come testimoniato anche da diversi infermieri, causa spesso febbre per alcuni giorni anche negli under 40.
    Speriamo non ci siano reazioni avverse tragiche tra gli over 80 dopo la seconda dose.
    Con la prima non ci sono problemia. E’ la seconda che, numeri alla mano, causa reazioni più o meno gravi.