La lettera: “Le strade di Cupaello sono in questo stato. Rattoppi, ghiaccio e…”

Lettera di una lettrice. La pubblichiamo. 

Gentile Redazione di Rietilife, 

vorrei segnalare la disastrosa condizione in cui versano le strade della frazione di Cupaello, del Comune di Rieti.

Sono consapevole che di segnalazioni come questa ne vengono fatte quotidianamente, e che di sicuro non è una frazione con alto tasso di residenti, ma da residente e cittadina, credo sia doveroso mantenere sempre viva l’attenzione dell’amministrazione su quello che accade in città.

Sebbene i documenti fotografici che allego parlino da soli rispetto alla criticità della situazione, dovuta anche al maltempo di questi giorni, questo che vedete è anche il risultato di una cattiva progettazione e gestione dei soldi pubblici. Il manto stradale, di circa 2km, che portano alla frazione è stato recentemente rifatto, e di questo ringraziamo chi se ne è occupato, ma purtroppo i lavori si sono fermati proprio all’ingresso di quello che era il vecchio paese, ovvero l’inizio delle case dei residenti. L’ultimo tratto, tanto importante quanto il precedente, è rimasto in uno stato disastroso e ora ne paghiamo le conseguenze.

I continui “rattoppi” fatti negli anni non servono a nulla se non c’è una seria manutenzione delle strade a 360° gradi: fiumiciattoli di acqua perenne che non vengono né bloccati né hanno la possibilità di defluire in canaline dedicate e hanno come unica via percorribile la strada asfaltata mangiando letteralmente l’asfalto steso in modo approssimativo e che in questo periodo diventano delle vere e proprie lastre di ghiaccio.

Vorrei far presente, che oltre le auto di privati cittadini, nel tratto di cui parlo passa il pulmino che porta i nostri bimbi a scuola, l’autobus urbano, ciclisti e motociclisti (motocross) che corrono rischi concreti.

La situazione è arrivata al limite del gestibile e ogni volta che si esce di casa si rischia di incorrere in danni seri alle automobili.

Grazie per il risalto che date alle segnalazioni dei lettori.

Cordialmente

Federica Amato

Foto: AMATO ©

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