Conte: “Dati preoccupanti, verso misure più restrittive”. Nodo scuola, in corso riunione. “Vaccino in arrivo, fuori pandemia a primavera”

(r.l.) L’Italia o parte di essa – soprattutto le regioni più preoccupanti – verso un lockdown? “I criteri sono: massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità. Noi siamo sempre flessibili – ha detto il Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, al Festival de Il Foglio – Stiamo lavorando per capire se si deve intervenire ancora. Anche perché – dice Conte – per la portata di questa seconda ondata non c’è un manuale né una palla di vetro, i numeri sono molto preoccupanti in tutta Europa. Ho chiamato i presidenti di Camera e Senato, ho chiesto loro se c’è la possibilità di trovare uno strumento o un luogo dove confrontarsi in tempi rapidi con il Parlamento. È una esigenza, quando ci sono da prendere misure in tempi rapidi, che ci sia un luogo di confronto“.

Confronto che di fatto è già partito, visto che è in corso a Palazzo Chigi la riunione tra il premier Giuseppe Conte, Riccardo Fraccaro e Francesco Boccia con i componenti del Cts e i capi-delegazione delle forze di maggioranza: si analizzano i dati dell’Iss sulla pandemia. Stamattina Crisanti aveva pre–annunciato un lockdown da mercoledì.

Dati che preoccupano tutti i settori, anche la scuola, tornata al centro del dibattito: “La curva sta subendo una impennata così rapida che rischia di mettere in discussione la didattica in presenza, alcuni presidenti di regione lo hanno fatto, non è il nostro obiettivo, noi continuiamo a difendere fino alla fine la didattica in presenza. Ma dobbiamo mantenerci vigili per seguire e assicurare la tutela della salute de tessuto economico”.

Per Conte “in primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante. Nella mia testa continuamente afferro quale sia il momento in cui si esce dalla pandemia definitivamente”. Mentre sul vaccino dice che “confidiamo di averlo a dicembre ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie” e che per vedere gli effetti del vaccino “dobbiamo aspettare primavera quando prevedibilmente arriveranno per tutti” le dosi.

Foto: RietiLife ©

 

 

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