Dai cold case Pasolini e Olgiata fino al Mise con Di Maio, Bellini alla guida dei Carabinieri di Rieti: “Territorio sano ma guardia alta”

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

(di Christian Diociaiuti) È Bruno Bellini il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri di Rieti. Nato a Roma “ma mi sento umbro”, Bellini ha 54 anni. Tra missioni di pace (anche in Bosnia) e diversi trasferimenti da nord a sud alla guida di diverse realtà, dall’avellinese al senese, Bellini arriva dal Ministero dello Sviluppo Economico dove ha lavorato dal 2016 ad oggi come Ufficiale Superiore Addetto al Gabinetto del Ministro, prima con Calenda poi con Di Maio e Patuanelli.

COLD CASE – Nel lungo curriculum di Bellini, spicca un altro incarico di rilievo: è stato, dal 2005 al 2011 comandante della prima sezione (omicidi e reati contro la persona) del Nucleo Investigativo di Roma di via in Selci. Qui, tra i tanti episodi di cronaca spesso violentissima, ha indagato anche in due cold case che hanno infiammato le cronache italiane degli ultimi 40 anni, come il delitto di Pierpaolo Pasolini (1975) a Ostia quello della Contessa Alberica Filo della Torre all’Olgiata (1991). Delitti che erano rimasti irrisolti fino alla riapertura e alla svolta dettata dal lavoro di Bellini e dei suoi uomini.

“RIETI È SANA” – “Sono lieto di assumere questo incarico, il più bello, che dà maggiore soddisfazione a tutti gli ufficiali – dice il colonnello – Questa è una città sana in una provincia sana, un territorio fatto di cittadini onesti ma sfortunato: recentemente ha vissuto due terremoti, a cui si è aggiunta la pandemia che ha colpito tutta Italia. Sono qui per trasmettere i miei principi e le mie esperienze. Farò di tutto, come detto a Prefetto e Procuratore, sia per cooperare con le altre forze, ma anche con enti e associazioni di tutela dei cittadini”. Bellini ha già incontrato Prefetto, Procuratore, Presidente della Provincia. Ed è andato ad Amatrice: “La zona più colpita dal sisma sarà oggetto di attenzione: ho già visitato i Carabinieri che lì svolgono attività. Parallelamente ci dovremo concentrare sulla provincia: lotta a spaccio e traffico di stupefacenti e altre forme di disagio giovanile, monitoraggio dell’immigrazione soprattutto nei piccoli centri e che spesso crea un allarme ingiustificato nella popolazione”. Bellini ha ringraziato il predecessore Simone Sorrentino (altro incarico in Friuli): “Al passaggio di consegne l’ordine di scuderia è stato di non abbassare la guardia sulle infiltrazioni” che la ricostruzione potrebbe ingolosire e che finora non sono state rilevate.

SICUREZZA – “In questa provincia cosiddetta tranquilla – svela Bellini – paradossalmente c’è maggiore difficoltà a dare senso di sicurezza ai cittadini. Questi ultimi hanno hanno un’aspettativa molto alta: anche un furto di bici può abbassare il senso di sicurezza. Ma a dirla tutta non mi pare ci sia una recrudescenza criminale. Furti? In questa settimana mi pare non siano aumentati”  ha scherzato il colonnello, giocando sul fatto di essere arrivato da pochi giorni e rinviando alle prossime settimane rapporti su cifre e aumenti/decrementi. Bellini però è certo su un aumento dei controlli “in Sabina. Un territorio di confine sul quale mi sono confrontato col comandante di Compagnia. Non dico sia una zona rossa ma serve concentrare gli sforzi”.

GIOVANI E VIOLENZA DI GENERE – Bellini in cima alle sue priorità ha messo il contrasto al disagio giovanile che può indurre ragazze e ragazzi a cadere nelle trame dell’illegalità: “Entrare nelle scuole è l’obiettivo – dice Bellini – per contrastare un fenomeno che è costante in tutta Italia e non certo solo in questo territorio. Spero aumentino tra i nostri giovani degli aspiranti ad entrare nell’Arma”. E sull’onda del lockdown, delle convivenze forzate e di un fenomeno come la violenza domestica, arriva al comandante la richiesta se abbia contezza di un aumento di casi di violenza di genere o domestica: “Non c’è aumento preoccupante – chiarisce – ma devo dire che quando sono qui ho visto qualche episodio in provincia e mi ha stupito per l’impressione che questo territorio dà di intendere la famiglia e i rapporti”.

FORZE FRESCHE – Bellini ha anche annunciato l’arrivo di una trentina di giovani unità dell’Arma che al termine del loro percorso formativo, in tutta la provincia presteranno servizio per diventare Carabinieri operativi. “Rinforzi” che saranno limitati per un più o meno breve periodo di tempo. “Nel frattempo – annuncia Bellini – sono arrivate due moto per la vigilanza. Saranno utili per monitorare il centro e i centri storici. La gente vuol vederci in giro, vuole stare sicura quando esce”.

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