Immerso tra natura e storia c’è Tarano: scopriamolo con ‘Paese che vai’

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina GrillottiTarano è un borgo fermo nel tempo in cui si respira un’aria fatta di storia, natura e tradizioni: scopriamolo insieme.

DOVE SI TROVA? – Tarano sorge a 234 metri sul livello del mare su un costone dei monti Sabini e con i suoi 1421 abitanti ricopre una superficie di quasi 20km quadrati, all’interno dei quali scorre il torrente Aia. Dall’alto della collina che sovrasta il paese si può ammirare il suo centro storico tutto racchiuso dentro le mura e immerso nella bella natura che la Sabina sa al meglio esprimere. Entrando dal portone della cittadella, si percorre la strada in salita che porta fino al castello. Le strade sono ornate di piante di fiori che gli abitanti del borgo amano lasciare fuori ai portoni e sui balconcini delle loro case, quasi a salutare i visitatori. Arrivando nella piazza del castello non rimane altro che riempirsi gli occhi della vegetazione che tutt’intorno al monte incastellato si mostra rigogliosa.

QUANDO NASCE? – Il nome del paese, Tarano, indica con una buona probabilità un sito posto alla confluenza tra due corsi d’acqua. Le prime notizie su Tarano risalgono al 952, quando nel corso di una importante permuta di beni fondiari collocati nei pressi di Magliano, comparve come perito, bonus homo extimator, Sergio da Tarano, fatto questo che rende plausibile l’esistenza del castello prima di questa data. Gli interessi di Farfa in quest’area divennero consistenti nei primi decenni dell’XI secolo. Anche i pontefici, a partire in particolar modo Niccolò II, avevano iniziato ad estendere progressivamente il loro dominio all’interno del territorio diocesano attraverso una maglia sempre più fitta di castra specialia controllati direttamente che finì per soffocare i possessi farfensi in quest’area. Agli inizi del XII secolo Pasquale II, con il nuovo vescovo di Sabina, il cardinale Crescenzio, appartenente alla omonima famiglia, mise in atto una nuova strategia per contrastare, controbilanciare e poi ridurre l’influenza farfense nella zona. La prima mossa nota fu quella di recarsi in Sabina. Di questo viaggio, del suo itinerario e delle sue tappe ben poco conosciamo; l’unica cosa certa è che il 7 settembre del 1109, papa Pasquale II, era a Tarano. Nel 1347 Tarano si sottomise a Cola di Rienzo e si ribellò più volte, in particolare tra 1351 e 1352 e fu ricondotto all’obbedienza con grandi difficoltà per le resistenze opposte dal forte partito ghibellino, che trovava incoraggiamenti ed aiuti a Narni. In questo periodo, come attesta il registro camerale del cardinale Albornoz del 1364 Tarano era riuscito ad estendere il suo dominio sui vicini castelli di Cicignano, di Fanello e di Montebuono. Il declino di Tarano come libero comune ebbe inizio nel 1372, quando fu infeudato a terza generazione ad un nobile perugino, Francesco degli Arcipreti, che faceva parte di una famiglia fortemente legata alla Chiesa. Nel 1392 papa Bonifacio IX giunse a Tarano nella mattinata del sabato 4 ottobre, dove sostò anche la domenica. Ripartito da Tarano il lunedì, nella stessa giornata raggiunse Narni, dopo aver confermato i diritti distrettuali su Cicignano. Nel 1399 Paolo Savelli, per recuperare un credito di 20.000 fiorini che il padre Luca vantava con papa Benedetto XI, occupò con la violenza il castello di Tarano. Il dominio dei Savelli sul castello si concretizzò nel maggio del 1409 quando Gregorio XII infeudò, a terza generazione, Tarano e Montebuono a Battista Savelli. Divenuto comune autonomo, nel 1853 Tarano aveva raggiunto le 411 anime, 53 delle quali sparse per la campagna, 82 le famiglie, 81 le abitazioni.

COSA VEDERE? – Tarano, è un comune immerso nel verde di un territorio ricco di attrattività e di cultura, si presenta al turista come un gioiello tutto da scoprire. Il centro storico di Tarano offre la vista di un inaspettato scenario medievale con le sue case torri, le dimore in pietra arroccate e unite le une alle altre, che racchiudono lo spazio del grandioso duomo preromanico, da cui si erge la bella torre campanaria del XII secolo. Antiche chiese e tradizioni locali testimoniano la presenza di “Vie della religiosità” in tutta la Sabina. I santi pellegrini hanno certamente lasciato su questi territori tracce della loro presenza e le chiese, simbolo vivo di devozione, custodiscono gelosamente pregevoli affreschi e splendidi altari, bellissimi portali in pietra scolpita che incantano il visitatore. All’interno del borgo antico sorge la Chiesa di Santa Maria Assunta, la cui costruzione si fa risalire al XII secolo. Questa presenta una facciata di semplici forme tardo romaniche, con un bel portale sormontato da un rosone cosmatesco. A destra è l’elegante campanile, compiuto nel 1114, a 5 piani di monofore e bifore. L’interno, a tre navate con archi a sesto fortemente ribassato su colonne e capitelli scolpiti, presenta caratteri romanici e gotici, e conserva tracce della decorazione di affreschi votivi. All’inizio della navata sinistra, una tavola a tempera riportante il Crocifisso tra la Vergine, S. Giovanni Evangelista e i SS. Maria Maddalena, Francesco e Antonio di Padova, datata 1562 e proveniente dalla diroccata chiesa di S. Francesco. Nell’altare maggiore si trova una pregevole statua dell’Assunta in legno di tiglio dorato, dello scultore toscano del ‘600 Iacopo da Maiano; inoltre, Santo Vescovo e Miracolo del santo, tele lunettate di Gerolamo Troppa; la chiesa possiede anche una pregevole Pietà quattrocentesca in terracotta policroma di arte tedesca e posta sulla sommità del colle del Borgo di Tarano. Da ammirare è certamente la Chiesetta della Madonna della Noce protetta nella docile valle di San Polo, non lontano dal centro abitato, e raggiungibile percorrendo una stradina campestre dalla quale si arriva nel punto in cui i fianchi dei due colli si incontrano e formano la docile valle, che custodisce la chiesetta della Madonna della Noce. Immersa in un ambiente suggestivo, quasi irreale, avvolta nel silenzio e nella più totale tranquillità, la Madonna della Noce è una Chiesetta che, seppur di piccole dimensioni, si presenta ricca di antichi affreschi. Altrettanto pregevole e imperdibile è la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo con il suo magnifico campanile del 1200, la chiesa si trova nella frazione di San Polo e fu probabilmente una Chiesa palatina del castello di Santo Polo con Matroneo già in costruzione, attraverso un passaggio allineato e in quota con il palazzo antistante. Presenta un affascinante campanile rimaneggiato, probabilmente dopo il terremoto del 1915 con l’inserzione di una torre merlata. La facciata dalle linee rinascimentali è stata probabilmente rifatta nel secolo XVIII, all’interno del campanile vi è una pregevole campana, fusa da Guidoccio da Pisa nel 1272. All’interno rimangono poche campiture originali dopo il massiccio intervento di restauro del 1966, se non alcune decorazioni all’interno delle cappelle che si affacciano sull’unica navata di questa Chiesa. Da visitare, anche il borgo San Polo che è di origine medievale. Nel cuore del borgo si trovano case con particolari architettonici in sintonia con l’atmosfera del paese: pavimento in cotto, coperture a travi. Una vita, quella di questo borgo, silente e tranquilla scandita dai ritmi della natura dove il gusto delle cose semplici allontana dalla frenesia della vita moderna.

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – Festa a cui tutto il paese è legato è la tradizionale festa religiosa del Santo Patrono, San Giorgio, che si svolge il 23 aprile: durante questa giornata si svolge la processione, al termine della quale si banchetta in piazza tutti insieme. C’è poi una manifestazione molto importante che si tiene tre volte all’anno al Campo Fiera di Borgonuovo: Tarano Love Vintage. Si tratta di un mercatino periodico di artigianato e antiquariato la cui peculiarità è di poter riempire il cofano della macchina con oggetti inutilizzati per scambiarli o venderli. L’edizione Primaverile si tiene di solito o la seconda o la terza domenica di maggio. L’edizione Estiva anche in notturna si tiene o alla fine di agosto o nella prima quindicina del mese di settembre. L’edizione Natalizia con i mercatini ampliati agli oggetti tipici del Natale si tiene o alla prima o alla seconda domenica di dicembre.

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