Pd Rieti contro Calisse: “Prende in giro i cittadini. Problema scuole non sono le elezioni: si dimetta se non è capace”

“Il presidente della Provincia Mariano Calisse si è già arreso. Doveva entro il 14 settembre trovare le aule per garantire a tutti gli studenti di tornare in classe regolarmente, grazie anche al finanziamento di 500 mila euro che il MIUR gli ha dato per lavori di edilizia scolastica e per l’emergenza covid. Oltretutto la Provincia, rispondendo al bando messo in campo dal governo col Decreto Rilancio per tutte le amministrazioni d’Italia, è riuscita nell’impresa di richiedere meno soldi rispetto alle altre province del Lazio” ha detto il Pd di Rieti.
Per continuare: “Tutto il piagnucolio e le scuse che il sindaco di Borgorose e i suoi alleati di governo stanno buttando in pasto dell’opinione pubblica sono solo storielle inventate per coprire il fallimento e l’incapacità di programmazione dell’amministrazione guidata da Calisse. Ma veramente vorrebbero farci credere che le elezioni sono il vero problema della mancata individuazioni delle aule da parte della Provincia di Rieti? Se così fosse allora i nostri ragazzi potrebbero tornare a scuola tranquillamente solo dopo una settimana o al massimo 10 giorni di didattica a distanza. Ma così non è perché Calisse ha alzato colpevolmente bandiera 20 giorni prima dell’apertura delle scuole lasciando i dirigenti scolastici e i professori in balia degli eventi: in tutta Italia amministratori, presidi e insegnanti stanno lavorando per permettere ai nostri figli di recuperare la normalità che la pandemia ha portato via”.
Per concludere: “Sono mesi che prende in giro i cittadini annunciando la riapertura della ex caserma  dei Carabinieri a Rieti che ancora è chiusa e purtroppo lo resterà per altre lunghissime settimane; insieme al Comune di Rieti non sono riusciti a mettere in campo la benché minima collaborazione potendo tra l’altro contare sul grande lavoro che il centrosinistra negli ultimi anni ha fatto nel capoluogo sull’edilizia scolastica: il polo didattico, la scuola, quella vera e non quella di carta di Emili, a Campoloniano, solo per citare gli esempi più evidenti. Se Calisse non ne è capace o non ha voglia di lavorare può tranquillamente dimettersi, trovare uno più disponibile e adatto all’incarico che ricopre non sarà difficile trovarlo”.
Foto: RietiLife ©
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