Asl replica a Sinistra Italiana: “Costretti a riorganizzare per l’emergenza. Ecco come”

Intervento di Asl sulla nota inviata nei giorni scorsi da Sinistra Italiana in merito alla riduzione dei servizi psichiatrici e per dipendenze.

“In osservanza dei vari decreti regionali che si sono succeduti per contenere l’emergenza coronavirus e le conseguenti misure adottate dalla Direzione Aziendale della Asl di Rieti e dall’Unità di Crisi per contenere il virus, è stato necessario riorganizzare alcune attività aziendali, tra queste alcune legate ai Servizi psichiatrici della Asl di Rieti – dice Asl- In tal senso, è stata garantita l’erogazione delle prestazioni urgenti non differibili e la possibilità di accesso diretto non programmato in caso di necessità clinica e/o per eventuali urgenze, nei consueti orari di apertura del Servizio”.

“E’ stata altresì garantita la somministrazione farmacologica nella sede dei Servizi ed a domicilio per i pazienti più gravi. A far data dalla riorganizzazione delle attività cliniche programmate, il personale sanitario, in considerazione della particolare fragilità dei pazienti psichiatrici, ha dovuto verificare la possibilità di differimento delle visite programmate. Pertanto si è concentrato sulla valutazione clinica dei pazienti in carico, attraverso contatto telefonico dell’operatore di riferimento con l’utente e/o familiari, allo scopo di verificare lo stato di salute fisica (eventuali sintomi di tosse, febbre ? 37,5°, mal di gola, affaticamento respiratorio) e psichica (preoccupazioni per la situazione attuale, condizioni cliniche rispetto alla visita più recente), e la condizione di salute dei familiari” continua Asl.

“Nel corso del colloquio telefonico vengono fornite le informazioni sul funzionamento dei servizi, sulle indicazioni generali a limitare i contatti sociali, e viene valutata congiuntamente l’opportunità di mantenere o riprogrammare la visita di controllo). Anche l’Unità operativa Dipendenze patologiche rientra tra i servizi che hanno subito alcune limitazioni, ciò nonostante la stessa ha mantenuto l’apertura di tutti i servizi territoriali nei normali orari, offrendo, come da  indicazioni regionali, le attività di assistenza ripetute essenziali. Tra esse, la gestione delle urgenze, la somministrazione di terapie agoniste per il trattamento delle dipendenze anche a domicilio e in ospedale, l’attività di consulenza presso l’ospedale di Rieti, l’attività di sostegno psicologico nei pazienti considerati maggiormente fragili, il monitoraggio delle terapie psicofarmacologiche, le attività richieste dai Tribunali e dai Servizi Sociali (sia i percorsi diagnostici che il monitoraggio), il ‘counseling’ telefonico individuale, l’invio in Comunità Terapeutica, il monitoraggio delle terapie psicofarmacologiche nei casi reputati più gravi, la presenza quotidiana di uno psichiatra  e di uno psicologo in sede per garantire l’accoglienza immediata senza lista d’attesa”.

“Inoltre, gli operatori dell’Unità operativa Dipendenze patologiche, hanno partecipato all’attivazione, da parte del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Locale di Rieti, del progetto ‘Andrà tutto Bene’ finalizzato a fornire assistenza telefonica H24 alla popolazione di tutta la Provincia. Un servizio accolto favorevolmente dai cittadini, tanto da registrare decine di chiamate al giorno” conclude Asl.

Foto: RietiLife ©

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