La lettera: “Mia madre nella casa di cura Santa Lucia, ha bisogno di assistenza. Dov’è la Asl?”

Riceviamo e pubblichiamo l’appello di una lettrice. Riguarda sua madre, ospite nella casa di cura Santa Lucia, ora in isolamento dopo i casi positivi al coronavirus individuati nelle scorse ore.

In merito alla situazione dell’Istituto Santa Lucia in piazza Beata Colomba, Rieti, vorrei informarvi di quanto segue: ho mia madre ricoverata in questo istituto, ha 88 anni. Ha un busto ortopedico per un crollo vertebrale e scarpe ortopediche con rialzo per via di una gamba rigida a seguito di un intervento ortopedico. Ha necessità di essere aiutata per la sua igiene personale. La Asl si era fatta carico della gestione sanitaria degli ospiti, come sapete già, creando un cordone sanitario. Alle 21,30 di questa sera (ieri sera, ndr) ancora nessuno era andato a sistemarla a dovere per la notte. Ho chiamato l’istituto e mi ha risposto Suor Francesca Patacchiola che mi dice che sono presenti all’interno dell’istituto due infermiere. L’ho sollecitata affinché le infermiere facessero il loro dovere nei confronti delle ospiti della casa di riposo. Un po’ titubante, ma mi ha detto che avrebbe provveduto. Alle ore 22,10 ancora non si era presentato nessuno. Ho richiamato l’istituto e mi ha risposto la stessa suora che aveva mandato una consorella a sollecitare le due infermiere. Ora, alle 22,53, ancora non ricevo notizie da mia madre se sia presentato qualcuno. Mi chiedo, dov’è la gestione sanitaria da parte delle Asl? Le ospiti non sono in villeggiatura, sono lì per varie problematiche serie e tra l’altro sono anche preoccupate e sconcertate per il trambusto che si è creato nella giornata odierna. Dovrebbero essere rassicurate anche con la presenza di uno psicologo invece sono completamente abbandonate. Proprio in questo momento ricevo la telefonata di mia madre e ancora non arriva nessuno. Non vorrei fosse la prima di una serie di problematiche che si verranno a creare nei giorni a seguire. Ho pensato di scrivervi questo messaggio come urlo di aiuto. Grazie per il supporto e per l’ascolto. Anna Rita.

Foto. RietiLife ©

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1 Commento

  1. Francesca Marinetti

    È comprensibile l’ansia dei parenti degli ospiti delle case di riposo.
    Purtroppo, i nodi vengono al pettine.
    Si tratta in genere di strutture autorizzate solo per la gestione di persone completamente autosufficienti, in cui vengono accettati anche non autosufficienti, che, in emergenza, sono sono in grado di lavarsi, vestirsi, deambulare, autodeterminarsi….