Foderini: “Il Real come l’Inter di Moratti. Finale scudetto? Un peccato non poterla giocare qui, vorrei l’Acqua&Sapone”

(di Matteo Dionisi) Roberto Pietropaoli è un patron che non si accontenta mai. In questa stagione ha costruito una squadra che ha un potenziale enorme per puntare allo scudetto, ma il numero uno del Real vuole avere il meglio non solo in campo, ma anche all’interno della sua dirigenza. Ecco perché lo scorso 30 settembre la società ha aggiunto una pedina importante come quella del direttore generale.

Si tratta di Pietro Foderini, una vita spesa per il futsal, dopo l’esperienza primordiale con la Bagnolese, nel 2006 in D, poi prende in mano le redini del Napoli ed in 9 anni di serie A, oltre ai vari piazzamenti della prima squadra, conquista 2 scudetti con la formazione Juniores Nazionale e 2 con quella Allievi. Un innesto che lancia un ulteriore messaggio a tutto il movimento: il Real vuole essere la squadra/società più forte in Italia.

Foderini, intervistato da RietiLife ha toccato molti temi. Dalla possibile finale scudetto, fino al paragone di questo Real ad una squadra di calcio.

Direttore partiamo dalla notizia di ieri. Le Final Eight di Coppa Italia saranno su Sky, per questo movimento quanto è importante?

“E’ una notizia che rafforza questo sport. Sky accresce le potenzialità di questo movimento, il futsal è uno sport in continua crescita. Siamo l’unica squadra della città ad essere andata sulla Rai, Sport Italia e adesso su una piattaforma come Sky, nel canale 202. Vogliamo essere seguiti da tutta la città, la vogliamo avvicinare a questo movimento”.

Torniamo a lei. Come sono stati i suoi primi mesi al Real?

“Far parte del Real significa essere nella società più organizzata del campionato. All’inizio c’è stato un po’ di ambientamento ed è normale. Ora mi sto occupando anche dei rapporti con le scuole, faremo molte iniziative a breve, è giusto fare entrare il Real nelle case.”

Pietro Foderini oggi quanto crede nello scudetto? E che tipo di finale si immagina?

Credo nello scudetto. Credo nelle potenzialità di questa squadra. La società ha fatto uno sforzo economico importante per preparare uno staff tecnico che possa competere fino alla fine in tutte le competizioni. È normale che allo scudetto ci crediamo, è l’obiettivo che ci siamo dati ad inizio stagione. La Finale? Sicuramente le squadre che ci precedono in classifica competeranno con noi. Mi dispiace non poter disputare una finale a Rieti, purtroppo i lavori al palazzetto non sono terminati, sarebbe stato bello avere tutti i nostri tifosi vicini, ma sono sicuro che il loro calore non mancherà. È un peccato però, perché una finale porta movimento, fa girare l’economia e questo è anche un messaggio alle istituzioni della città”.

Se potesse scegliere una squadra per la finale?

“Sceglierei l’Acqua&Sapone”.

Paragoni il Real ad una squadra di calcio.

“La passione che mette la proprietà io la ritrovo e la vedevo all’Inter di Moratti. Attualmente il calcio è business, quella Inter era una famiglia, come ora lo è il Real. Anche sotto il profilo della organizzazione. La partecipazione dei collaboratori alla vita del Real non è una cosa che si vede da tutte le parti. Sotto il profilo tecnico tattico, invece mi ricorda il Napoli di Sarri.”

Lukaian è pronto per il debutto? Cosa vi aspettate da lui?

“Ha voglia di competere, è un professionista e un esempio per tutti gli altri. Lui è abituato a vincere, e il suo innesto va proprio in questa direzione. Poter inserire durante una partita un giocatore come lui è importante. Conosce il campionato italiano e sa giocare le partite importanti”.

Il patron ha parlato più volte di un suo ingresso in altri sport. Lei come se lo immagina il futuro del Real?

“Questa società è creata ad immagine e somiglianza di Roberto, è difficile trovare uno come lui. L’idea del patron di lanciare una polisportiva e che possa avere un impegno su più fronti, lo vedo come un dato positivo. Il suo spirito d’iniziativa può essere utile anche in altri ambiti. Credo che sia giusto che lui continui ad essere un punto di riferimento per lo sport di Rieti, questa città ha bisogno di sognare”.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

 

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