“Toffia tra Medioevo e Rinascimento, è tra i borghi più ricchi di storia. E quell’imperdibile evento di agosto…” | ‘Paese che vai’

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Un centro in cui arte e architettura sono al primo posto, una storia antichissima e tanto da visitare, le passeggiate tra i rioni offriranno al visitatore una completa immersione nel gusto e nella tradizione, questo e tanto altro è Toffia.

DOVE SI TROVA? – Sulle ultime propaggini meridionali dei monti sabini sorge Toffia, esattamente a 262 metri s.l.m., questa si estende per poco più di 11km quadrati nei quali vivono 1053 abitanti. A presentare il comune è il sindaco Danilo Pezzotti: “Chi ama l’arte, l’architettura, la natura ed il buon cibo, non può perdersi Toffia, uno dei borghi medioevali meglio conservati e valorizzati della Sabina che vanta palazzi rinascimentali finemente ristrutturati e chiese ricche di storia. San Lorenzo, elevata a cattedrale quando Toffia fu scelta come sede vescovile, Santa Maria Nova costruita sullo sperone di roccia nel XVII secolo e la Chiesa dedicata alla Madonna di Loreto, edificata tra VII e VIII secolo dove, secondo la leggenda è custodita la chiave della porta della Santa Casa di Loreto. Toffia un luogo unico per entrare in contatto con la natura e la cultura dei nostri territori, quei territori che oggi, sono i reali custodi delle tradizioni sabine. Vi aspettiamo tutti i giorni per ammirare le bellezze di Toffia, il Museo della nostra artista Maria Petrucci e per l’imperdibile appuntamento di agosto, la manifestazione culturale Riviviamo il Centro Storico”.

QUANDO NASCE? – La zona del comune di Toffia sembrerebbe essere stata abitata già dal 1000 a.C., questa ipotesi è dimostrata da reperti ritrovati negli anni ‘60, come ad esempio delle punte di frecce in bronzo. Nonostante questi ritrovamenti, la data di fondazione più attendibile del paese sembra essere quella riportata su un’antica pergamena: 897d.C. Nel corso del medioevo il paese era conosciuto come Tophiae a causa del fatto che sarebbe stato edificato da Teofilo, da cui prese questo nome, un’altra delle ipotesi sull’origine di questo toponimo sarebbe il nome tophium con cui in latino si indicava il tipo di roccia di mare che era durissima e su cui si erge il comune. Dai documenti storici si evince la presenza di un castello costruito dal duca di Spoleto nel 936, conosciuto come “la rocca” che fu costruito su vecchie rovine romane ed effettivamente sono vari i reperti archeologici che dimostrano la presenza di un grande centro romano in questa zona. Toffia fece parte dei territori dell’Abbazia di Farfa, infatti le notizie sulla storia del comune sono spesso tratte da documenti farfensi, ad esempio atti riguardanti la donazione del “casalis Tophia” che risalgono a molto prima del X secolo, eppure secondo un manoscritto l’origine risalirebbe proprio a questo periodo, nei pressi del luogo ove poi sorse la rocca si sarebbe rifugiato dai saraceni un tale Jacoprando che ottenne il permesso di sostarvi da Giovanni Abate di Farfa. Nello stesso periodo Teobaldo, marchese e poi duca di Spoleto, trovò questo luogo adatto alla costruzione di un castello che fu autorizzato dallo stesso Abate. A seguire questo avvenimento però i duchi di Spoleto e gli abati di Farfa furono in lotta continua tra loro finche il territorio non fu diviso tra gli Orsini e i Colonna, da quel momento in poi le contese tra le famiglie divisero il paese del tutto a metà, tanto da avere due forni cittadini e due entrate diverse al paese. Dal 1864 al 1926 Toffia fece parte della provincia di Perugia, per poi passare a quella di Roma ed infine nel 1927 a quella di Rieti.

COSA VEDERE? – Visitare Toffia significa soprattutto passeggiare tra i rioni nei quali si divide e si divideva in passato, ciascuno di questi presenta le sue peculiarità. La porta principale di accesso al castello è il rione di Porta Maggiore, questa porta era munita di un ponte levatoio, di fronte a questa di trova la Piazza Umberto I in cui vi è un monumento ai caduti e un leone in calcare proveniente dalle tombe romane lungo la Salaria. In questo rione si situa inoltre l’antica chiesa di San Lorenzo, sebbene un po’ fuori porta, e Palazzo Orsini, oggi sede del comune, che risale al 1400. Un rione molto caratteristico è Montecavallo, questo era di proprietà dei Colonna, all’epoca delle lotte fra le due famiglie e consta palazzi dai ricchi portali in travertino oltre a due delle tre chiese di Toffia: la chiesetta della Madonna di Loreto che fu costruita tra il VII e l’VIII secolo sulla cui architrave del portale si legge “sub solio lateranense”, perché la chiesa era stata edificata su terreno di proprietà dei canonici di San Giovanni in Laterano; e la chiesa di Santa Maria Nova del XVI secolo, che è costruita nel punto più elevato di Toffia ed è di stile romanico. In origine questa chiesa era composta di un’unica navata, successivamente fu divisa in una navata centrale e due minori laterali dove sono posti quattro altari dedicati alla Madonna e a Santo Stefano. Al suo interno sono conservati alcuni apprezzabili affreschi e tele, tra le quali “Vergine col Bambino”, scuola di Carlo Maratta e un tondo anch’esso raffigurante la Vergine col Bambino, di scuola quattrocentesca fiorentina. Il punto più antico del paese è la Rocca, questa fu di proprietà degli abati di Farfa e successivamente degli Orsini, oggi si presenta con stradine e vicoli strettissimi su cui si affacciano balconi in fioriti, è sicuramente molto pittoresco. È in questo rione inoltre che risiede il Museo Maria Petrucci, in un tipico palazzetto seicentesco, abitazione paterna dell’artista: si tratta di uno spazio espositivo permanente da non perdere, nel quale è possibile ammirare oltre alle opere dell’artista (quadri a olio, sculture in legno di noce e in altri materiali sperimentali) gli oggetti tradizionali della vita contadina, testimonianze di quella civiltà rurale caratteristica della Sabina di una volta. Altro rione è il Collitrone, questo stava sotto al vecchio castello ed era abitato da coloro che vi lavoravano all’interno, passeggiarvi offre al visitatore un profumo di passato, infatti si incontrano facilmente portali antichi e scorci mozzafiato, alla fine della passeggiata si trova poi un largo dal quale si può godere di una stupenda visuale sui paesi limitrofi. Un’altra delle zone pittoresche di Toffia è Cancello, questo era l’altro ingresso al paese e la sua porta è stata da poco restaurata al fine di dare al visitatore la sensazione di semplicità del paese stesso. L’ultimo rione a cui poter far visita p una zona molto piccola chiamata la carbonara a causa delle antiche botteghe in cui si vendeva il carbone che vi erano. Costitutiva di questo rione è la piccola e pittoresca piazzetta in cui spesso durante l’estate si esibiscono i gruppi di artisti di strada. Nel visitare il comune di Toffia non si può certo non fare tappa nella chiesa di San Lorenzo che è anche il patrono del paese, questa fu edificata secondo alcune ipotesi su un tempio pagano dedicato a Giano ed elevata poi a cattedrale. All’interno della chiesa vi sono due cappelle, una dedicata a San Sisinio e l’altra a San Saturnino, i corpi dei due santi risiedono sotto gli altari a loro dedicati. Nell’altare maggiore della chiesa si può inoltre ammirare un quadro di Vincenzo Manenti rappresentante il martirio di San Lorenzo. 

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – L’appuntamento principale, e molto caratteristico, del paese è Riviviamo il centro storico, manifestazione che si tiene dal 1996 in agosto, durante la quale il centro storico del paese si trasforma in un palcoscenico affollato di artisti di fama nazionale.

Foto: Fabrizio MEI ©

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