Rieti calcio, il 2020 inizierà male: il 9 gennaio sentenza sulla penalizzazione, in arrivo il -4 e l’ultimo posto

(ch.di.) Il Rieti saluta un 2019 che tolta la salvezza con Capuano, si lascia appresso solo macerie, tra cessioni societarie da rivedere e la pagina più brutta, quel Rieti-Reggina e quella partita non giocata che esposto Rieti al calcistico ludibrio.

La società aspetta un 2020 in cui il primo aspetto da curare è il mercato. Ingaggiato il direttore sportivo (leggi), adesso c’è da sistemare la squadra (e da definire meglio i ruoli nel club). Salutati Gigli e Marcheggiani – il primo al Sudtirol, l’altro conteso nelle Marche tra Vis Pesaro e Samb, ma non solo – le zone del campo da rinforzare sono diverse per evitare la retrocessione. Beni ha debuttato con una sconfitta ma sta avendo tutto il tempo per  amalgamare la squadra e fare le sue richieste in termini di mercato (apre il 2 gennaio, chiude il 31). E mentre la gara del 22 dicembre con la Ternana è stata spostata di un mese, il Rieti al momento si trova in penultima piazza: dodici punti in 19 gare, molto peggio della scorsa stagione.

Punti in classifica che alla ripresa diventeranno otto e varranno l’ultimo posto in classifica: secondo fonti federali, il 9 gennaio – e dunque prima di Rieti-Picerno del 12 gennaio – il tribunale federale nazionale si pronuncerà sulla penalizzazione del Rieti per gli stipendi non pagati a ottobre. Già deferiti per la vicenda Troise e Curci (leggi), col club va incontro al -4 (due punti per gli emolumenti e due punti per Irpef e previdenza non pagati) e contro il quale, probabilmente la società si appellerà perché “siamo stati danneggiati” avevano detto Di Gennaro e Curci nell’ultima conferenza congiunta. Il bello sarebbe capire da chi il Rieti sia stato danneggiato. E mentre cerchiamo di capire, il 2020 inizierà male, malissimo, per i colori amarantocelesti e per i tifosi. Più atterriti che mai.

Foto: RietiLife ©

 

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