Il mondo della scuola protesta, Snals: “Ecco cosa non va…”

“Il 18 dicembre scorso c’è stata al MIUR una protesta (la terza in poche settimane) per manifestare la delusione e la contrarietà del mondo della scuola per l’atteggiamento di chiusura del Governo che di fatto dice no ad aumenti stipendiali mortificanti nel contratto scuola scaduto noall’istituzione dei PAS e ad una seria soluzione del problema precariato e diplomati magistrali, no alla soluzione del problema dei dsgafacenti funzione”: lo scrive Snals Rieti.

“Siamo molto delusi – dichiara Luciano Isceri, Segretario Provinciale Snals – a margine della manifestazione per i provvedimenti (legge finanziaria e decreto scuola) che stanno giungendo a termine in Parlamento. Il decreto scuola, in particolare, arriva al voto di fiducia senza alcuni dei punti concordati tra Ministero e sindacati. La manifestazione di è l’ennesima, alla vigilia delle feste, con una finanziaria ormai già blindata ed un decreto legge che non rispetta in alcun modo quelli che erano gli accordi controfirmati, sia con il precedente Ministro che con il premier Conte il 24 di aprile e anche con il ministro Fioramonti. Accordi che non corrispondono al testo votato, prima alla Camera e poi al Senato” dice Isceri.

“La delusione è forte come è forte la richiesta di ascolto da parte delle istituzioni che sono sempre più sorde al richiamo delle parti sociali denotando un  ulteriore passo indietro nelle relazioni sindacali. La manifestazione si è resa necessaria perché come donne e uomini di scuola ribadiamo che gli accordi quando si firmano vanno rispettati. Abbiamo una vacanza contrattuale che non è stata rispettata come era stato promesso dal Ministro il quale al momento del suo insediamento ebbe modo di affermare che o sarebbero arrivati per la scuola università e ricerca 3 miliardi di euro o sarebbero giunte le sue dimissioni; attendiamo a questo punto le dimissioni! Altrimenti è solo propaganda politica”.

“Ancora una volta  – prosegue Isceri- viene dato uno schiaffo a tutta la categoria. Difendiamo i precari in questo momento, e chiediamo per loro un piano strutturale per le procedure di reclutamento, rigettiamo con forza il misero ed offensivo aumento previsto di 60 euro medie lorde per il rinnovo contrattuale che tradotto in termini realistici significano circa euro 35 per un docente con 15 anni di servizio e 25/30 per un ATA con 20 anni di servizio” conclude Isceri.

Foto: RietiLife ©

 

 

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