Finale mondiale nei 200 per la bulgara-reatina Lalova-Collio | Re corre forte: 45.08 in batteria

(ch.di.) Ivet Lalova Collio è in finale mondiale dei 200 metri. La bulgara-reatina, moglie di Simone Collio, cerca una medaglia nel mezzo giro di pista alla sua settima partecipazione in una rassegna mondiale dopo aver  guadagnato una q nella seconda batteria delle semifinali di questa sera a Doha: per la sprinter reatina d’adozione e allenata da Roberto Bonomi, crono a 22.58 (+0.4) e pass per la finale di domani alle 21.35 (su RaiSport). Sorridentissima, dopo le batterie si è presentata davanti alle telecamere italiane esprimendo soddisfazione per la prestazione.

In chiave maschile, Rieti esulta per un atleta in grande forma. Il quattrocentista Davide Re (Fiamme Gialle), che si allena con Chiara Milardi a Rieti, è in semifinale nel giro di pista. Nessun dubbio, Davide Re è nella forma della vita. Una batteria sontuosa, la sua, per facilità di corsa, distribuzione, e decontrazione nel rettilineo conclusivo. Vittoria in 45.08 su Fred Kerley (45.19), che se in effetti lo lascia fare nei metri conclusivi, di contro guarda con un pizzico di meraviglia quella maglia azzurra che gli sfila via sulla destra e taglia il traguardo. Per l’azzurro, la consapevolezza di non aver speso particolari energie per la promozione diretta, sopratutto nell’ultimo rettilineo, quello che è diventato (in particolare all’Europeo a squadre di Bydgoszcz) il suo marchio distintivo. L’azione è tutt’altro che rabbiosa, i piedi sono reattivi al contatto col suolo, l’incedere fluido; l’impressione è che ci sia margine, per la semifinale di domani. Dove però bisognerà correre forte, probabilmente dalle parti del record italiano, o anche sotto, per guadagnare un accesso alla finale che sarebbe davvero storico per i nostri colori: mai un italiano è riuscito ad entrare tra gli otto nella rassegna iridata. Il 45.08 di Re è il quinto tempo assoluto del turno (alla pari con il keniano Korir, quarto, che lo sopravanza per il conteggio dei millesimi di secondo), nella lista guidata dal grenadino Kirani James, unico ad aver corso in meno di 45 secondi (44.94). E che Re, nell’incontro con la stampa, aveva indicato come suo favorito. Quando si dice: aver preparato una gara nei minimi dettagli. Studio degli avversari incluso. Appuntamento per la semifinale: domani, ore 19:35 italiane.

“Non mi aspettavo un tempo così in batteria, ero partito senza pensare al cronometro – le parole di Davide Re dopo il super 45.08 del primo round – sapevo di stare molto bene e pensavo al secondo o al terzo posto. Con la mia allenatrice Chiara Milardi ci siamo detti di non pensare a Kerley (lo statunitense suo rivale in batteria, ndr), ma soltanto di mantenere la posizione perché l’importante era qualificarsi. Ho fatto una gara senza mai dover tirare al massimo, senza mai arrivare al 100%. Sul rettilineo finale ho visto che Abbas era vicino a me e allora mi sono impegnato per conservare la seconda posizione: a quel punto Kerley ha smesso di correre e non potevo non approfittarne per il primo posto. Sicuramente se oggi avessi spinto al massimo sarei sceso di nuovo sotto i 45, ed è quello che dovrò fare domani per cercare la finale. Speriamo di non risentire troppo della gara di oggi, speriamo che la testa e la foga agonistica sopperiscano a qualche mancanza che ho nei confronti dei top in questo momento. Ma è il Davide Re che volevo: sono qui senza paura”. Per Re (primatista italiano, primo sotto i 45 secondi nel giro di pista), terza prestazione in carriera.

Non è andata come doveva, invece, la batteria, ieri, di Benedicta Chigbolu (Esercito): “Mi rifarò con la staffetta” ha detto la velocista che non è riuscita a guardagnarsi la semifinale (leggi)

Foto: web – FIDAL ©

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