Il dopo Chéu? In standby il ritorno di Parlato, 3 settimane per decidere | FOTO

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

(ch.di.) “Sono un uomo di parola. E se cambia società, lascio”. Ricardo Chéu lascia la panchina del Rieti alla fine della sua conferenza stampa, ed è la vera notizia di giornata (leggi il flash con le sue parole). Non tanto l’analisi del 4-0, facile, sui baby del Matera (rivivi il match), ma il suo saluto che conferma il passaggio di consegne tra Poulinakis, ormai ex presidente e proprietario del Rieti, e Curci, ritornato dopo il pentimento per le trattative di questa estate. Un uomo portato da Poulinakis in estate e che ora lascia proprio a causa dell’addio del greco alle redini del Rieti dopo l’offerta di ri-acquisto di Curci. Chèu, che ha un contratto biennale, ha scelto la strada delle dimissioni: “Non mi hanno mandato via”.

AI SALUTI – Insomma, dopo una lunga analisi della gara, Chéu meraviglia tutti: “Possibile che cambi società. E se cambia, come credo avverrà, questa è stata la mia ultima partita a Rieti. Chi mi ha portato qui è Manthos Poulinakis, lui mi ha dato l’opportunità e lo ringrazio. Mi piace l’Italia, mi piace Rieti e il calcio italiano. È stata un’esperienza positiva. Ma se cambia la società, è la mia ultima partita col Rieti. Non possiamo dire che mi abbiano mandato via. Grazie a chi ha parlato bene di me e chi ha parlato male, mi ha dato la forza. Questa è la mia ultima volta qui. Vado fuori ma seguo il Rieti, questa squadra avrà un tifoso in più. Mi aspetto grandi cose dal Rieti”. Chéu non ha dato altri dettagli, non concedendosi alle domande ma salutando uno ad uno i giornalisti.

E ORA – Evidente, insomma, che stia cambiando l’aria allo Scopigno. Ce ne eravamo accorti prima col ritorno di Curci in tribuna centrale affiancato da Di Santo, poi con la presenza sempre più costante di Andrea Gianni (leggi) e ora con l’addio di Chéu. Riccardo Curci – che già tratta per nuovi ingressi in società e potrebbe non essere lui il presidente fino a fine stagione, ma solo una figura di garanzia attiva – è al lavoro e sta rimodellando quella che è la sua creatura, portata in C ad aprile e per la quale ha un progetto di permanenza in terza serie. La certezza, ora, è che ci sarà un nuovo tecnico il 20 gennaio alla ripresa (Casertana-Rieti), Già, ma chi? Liberi ce ne sono molti, di suggestioni ne sono state avanzate altre. Ad esempio un ritorno di Parlato, magari in tandem con Battisti. Ma come farebbe il tecnico della promozione in C, esonerato dal Latina? Così, per la panchina, ora, si potranno fare tanti nomi. Ma la realtà è che i primi di gennaio – guarda caso con l’apertura del mercato, che darebbe alla squadra un nuovo volto, necessario – ci sarà un nuovo Rieti. In panchina, in squadra (sono nell’aria diversi saluti in rosa) e anche nella dirigenza, oltre che nella proprietà, è pronta una rivoluzione che ha un solo obiettivo, mantenere il Rieti in C, e che sconfessa sei mesi che non hanno portato i frutti sperati.

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