Redditi da lavoro dipendente, il Reatino si colloca al sud

Che la situazione del territorio reatino fosse difficile da anni è cosa nota. Oggi a ricordarlo anche nuovi dati Istat ed elaborazioni che, da un lato, raccontano di una provincia nella quale i pensionati guadagnano di più dei lavoratori dipendenti, dall’altro descrivono un territorio, quello della dorsale appenninica, più in difficoltà di altri del Paese anche a causa delle conseguenze del sisma del 2016.
PENSIONATI MEGLIO DEI DIPENDENTI Una delle valutazioni ricorrenti degli ultimi anni, tanto nei convegni quanto nei discorsi da bar, è che intere generazioni a Rieti stiano vivendo con i soldi dei nonni o dei genitori. E in qualche modo le recenti analisi elaborate da Istat sui redditi degli ultimi anni confermano questa tendenza. Nella provincia di Rieti un lavoratore dipendente guadagna in media 16.325 euro mentre un pensionato ne porta a casa 17.493, con una differenza di 1.168 euro.
Le difficoltà appaiono ancora più evidenti se si confronta l’andamento dei redditi delle due categorie negli anni rispetto alla media nazionale. Quello dei lavoratori dipendenti era già sostanzialmente inferiore alla media nazionale nel 2009 ma la distanza si è andata ulteriormente allargando fino al 2016.  I redditi dei pensionati reatini, invece, seppur leggermente sotto la media nazionale, sono restati tendenzialmente in linea con il dato medio. Infine, in una ipotetica mappa italiana, la provincia di Rieti si colloca in compagnia del Sud Italia, al contrario del Nord dove i dipendenti guadagnano più dei pensionati. A livello nazionale la differenza di reddito è a favore dei lavoratori che guadagnano in media circa 2 mila euro l’anno in più dei pensionati. Insomma, l’Italia come al solito è divisa in due e il Reatino si colloca nel Mezzogiorno.
GLI EFFETTI DEL TERREMOTO Altri dati Istat pubblicati nelle ultime ore sono quelli delle elaborazioni sul Pil 2017, per categorie, settori, territori. E anche in questo caso emerge che la provincia reatina è inserita in un contesto territoriale tra quelli più in difficoltà. Se il Pil al Nord lo scorso anno è cresciuto dell’1,8% e al Sud dell’1,4%, è il Centro a battere la fiacca fermandosi al +0,9%. Tra i motivi indicati dall’Istituto di statistica ci sono proprio le conseguenze dei terremoti che hanno sconvolto la dorsale appenninica, con tante attività commerciali che hanno chiuso o sono state ridimensionate. Tra le zone più in difficoltà, non solo per il sisma, vengono indicate anche Terni, Rieti e Valle del Tronto. (dal Corriere di Rieti)

Foto: RietiLife ©

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