Farfa patrimonio mondiale dell’umanità, il Comune avvia il percorso

(di Paolo Giomi) Il Comune di Fara Sabina ha ufficialmente avviato il percorso per far ottenere all’Abbazia di Farfa il riconoscimento Unesco di “Patrimonio dell’Umanità”. Detta così suona quasi come una “mission impossible” l’iniziativa avviata dall’amministrazione del “piccolo” Comune sabino, per ambire a quello che, forse, è il più prestigioso riconoscimento storico-culturale del mondo. Dietro al progetto, però, c’è una fitta rete di idee e di progetti, racchiusi in una più ampia candidatura di portata nazionale, dal titolo “il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini medievali in Italia”.

In tutto sono coinvolti 8 monasteri, tra i quali, oltre a Farfa, figurano le Abbazie di Montecassino (Frosinone) e Subiaco (Roma), assieme alle rispettive amministrazioni locali. Con loro anche il padre priore dell’Abbazia di Farfa, Dom Eugenio Gargiulo, gli altri priori e gli Abati dell’ordine benedettino, nonché l’assessorato al Turismo della Regione Lazio, il polo museale regionale, la struttura dirigenziale del Ministero dei Beni Culturali e un comitato scientifico ad hoc.

Insomma, non proprio un “progettino”. Anzi. Il sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata, lo definisce “ambizioso ed entusiasmante, che quando andrà a buon fine farà della nostra meravigliosa Abbazia uno dei 1073 siti patrimonio Unesco nel mondo. Una straordinaria opportunità per la valorizzazione e la conservazione di un patrimonio inestimabile, quello dei monasteri benedettini di epoca medioevale, culla della cultura e civiltà europea. L’occasione è irripetibile – prosegue il primo cittadino – per far conoscere Farfa e la nostra città nel mondo e lanciarci come meta turistica internazionale. Le comunità locali saranno fondamentali in questo percorso, insieme lavoreremo per raggiungere un obiettivo mai tentato prima, un riconoscimento che potrà cambiare il futuro turistico della nostra città”. La strada è ancora lunga, ma come si dice, le premesse ci sono tutte.

Foto: (archivio) RietiLife ©

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