Magliano, “buco” nei conti pubblici: a Procura e Corte dei Conti il compito di fare luce sulla vicenda

(pa.gio.) Sul presunto ammanco nei conti pubblici del Comune di Magliano Sabina saranno ora la Procura della Repubblica di Rieti e la Corte dei Conti a fare luce, a seguito dell’esposto presentato direttamente dal sindaco Alfredo Graziani. Che a seguito delle segnalazioni ricevute dai funzionari contabili avrebbe certificato anomalie negli accertamenti di cassa. Difficile, al momento, quantificare esattamente il probabile “buco”: le cifre circolate nelle ore scorse parlano di una forbice che va dai 150mila ai 200mila euro, ma potrebbero non rappresentare in toto l’attuale situazione contabile di Palazzo Vannicelli.

Dove la notizia, divenuta di dominio pubblico durante i giorni del ponte del 1 maggio, ha provocato un autentico terremoto, amministrativo e non solo.

I fatti finora venuti alla luce ricordano, in tutto e per tutto, quello che accadde alcuni anni fa a Montopoli di Sabina, quando a seguito di una segnalazione del sindaco Antimo Grilli alla magistratura ordinaria e a quella contabile, vennero avviate delle indagini che portarono alla scoperta di un ammanco dalle casse pubbliche il quale, con il passare degli anni, ha superato il milione e mezzo di euro, al netto degli interessi accumulati. Non proprio spiccioli per un Comune come Montopoli, che a causa di quel “buco” ha avviato un piano di rientro straordinario del debito in sinergia con Ministero dell’Interno e Corte dei Conti. I cui effetti, purtroppo, pesano ancora nella vita del territorio sabino.

Stessa cosa, con i distinguo del caso, a Magliano Sabina, dove secondo quanto appreso finora l’ammanco scoperto fino ad oggi sarebbe attribuibile al presunto comportamento illecito di un dipendente comunale, nei confronti del quale, come prassi, è stato avviato un procedimento disciplinare.

Saranno ora gli inquirenti a verificare eventuali implicazioni di natura giuridica nei confronti dei responsabili. A Montopoli, al termine delle indagini coordinate dalla Procura e condotte dal nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza, i due (ex) dipendenti indicati come responsabili del “buco” sono stati rinviati a giudizio (il processo è tutt’ora in corso), con il Comune che si è costituito parte civile per chiedere il risarcimento dei danni. Andrà così anche a Palazzo Vannicelli? È presto per dirlo. Foto (archivio) RietiLife ©

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