Aci, i lavoratori protestano contro la riforma: “A rischio i posti di lavoro”

Oggi, venerdì 7 aprile le lavoratrici ed i lavoratori di Aci stanno protestando davanti al Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione contro la riforma che introduce il documento unico dell’auto riformando i servizi gestiti da Aci e Motorizzazione. Contemporaneamente in tutti gli uffici Aci si terranno assemblee a sostegno della vertenza.

“I sindacati – spiegano – chiedono un confronto con i Ministri Madia e Del Rio per evidenziare le criticità sia per il servizio pubblico che per i lavoratori. Il documento unico, così come previsto dallo schema di Decreto adottato dal Governo, non realizza alcun vantaggio per il cittadino: non è previsto nessun risparmio  e nessuna semplificazione. Il decreto determina, invece, il venir meno dei servizi oggi garantiti dall’Aci e un ulteriore complicazione delle procedure con possibili aggravi di costi e perdita di tempo per i cittadini. Un sistema di gestione che, dall’attuale uso della moneta elettronica, tornerebbe indietro di anni con il ritorno ai bollettini postali con un sistema anacronistico e non certo in sintonia con la modernizzazione del Paese che questo Governo dice di voler perseguire. Costi invariati per IPT e bolli, risparmio sulle tariffe non quantificati. Minore presenza di uffici pubblici sul territorio, meno servizi diretti all’utenza debole con la necessità di ricorrere all’intermediazione privata con maggiori costi. Il sistema delineato dalla riforma determinerà una minore affidabilità dei dati contenuti nel Pubblico Registro Automobilistico con minore tutela per la proprietà dell’auto e per la collettività. L’impianto del decreto mette seriamente a rischio i posti di lavoro dei lavoratori Aci e dei lavoratori delle società collegate senza prevedere nessuna tutela”.

“Una finta semplificazione – aggiungono lavoratori e sindacati – che maschera uno svilimento delle professionalità di tutti i lavoratori Ai, un danno per l’utenza , un arretramento del servizio pubblico a vantaggio dei privati  e un sottovalutato impatto occupazionale, che porterà a possibili ulteriori fasi di conflittualità sociale. Una riforma sbagliata che penalizza cittadini e lavoratori i lavoratori dell’unità territoriale Aci di Rieti”. Foto (archivio) RietiLife ©

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