UCCIDE IL PENSIONATO, BRUCIA I VESTITI E GETTA L’ARMA NEL TEVERE: IMPIEGATO CONFESSA L’OMICIDIO

Emergono nuovi particolari sull’omicidio di Forano di un 73enne da parte del vicino di casa (LEGGI IL FLASH). Di seguito la nota diffusa dai Carabinieri.

“Il 17 gennaio 2016, alle ore 18.45 circa, a Forano (Ri), un cittadino del luogo transitando in via Colleguardia, ha riferito mediante chiamata su utenza d’emergenza 112, di aver rinvenuto riverso in terra agonizzante, nelle adiacenze del cancello di ingresso di un terreno agricolo, il corpo di un proprio conoscente, Alberto Lucarelli, nato a Roma nel 1943, pensionato, il quale si presentava con evidenti lesioni alla testa ed al corpo provocate presumibilmente da un corpo contundente.

I militari della compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto intervenuti prontamente unitamente ai sanitari del 118, hanno trovato il malcapitato privo di sensi, ma ancora in vita e pertanto lo stesso è stato trasportato in codice rosso al policlinico universitario “Agostino Gemelli” di Roma. Il ferito, a causa delle gravi lesioni patite, giungeva cadavere al predetto nosocomio dove, alle 21:10, ne è constatato il decesso.

Nel frattempo, sul luogo dell’evento personale del nucleo operativo della compagnia di Poggio Mirteto e della stazione carabinieri di Stimigliano, al termine di rapida attività investigativa e ricostruendo in sede di sopralluogo come potessero essersi svolti i fatti, ha iniziato a sospettare sul coinvolgimento nell’omicidio di un conoscente della vittima, tale  L. D., nato a Magliano Sabina (Ri) nel 1969, di professione impiegato, incensurato.

Il reo, dapprima parzialmente ed in seguito in maniera completa, ha ammesso le proprie colpe, confessando che verso le ore 18 aveva aggredito con violenza la vittima, motivando il gesto con vecchi rancori personali legati a delle costruzioni a sua detta di natura abusiva edificate dal defunto.

Dopo aver riconosciuto le proprie colpe, il L.D. ha raccontato di aver bruciato i vestiti indossati durante l’aggressione in un fondo agricolo vicino e di aver gettato l’arma del delitto, presumibilmente una spranga in ferro di circa un metro di lunghezza, nel fiume Tevere.

Il magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il tribunale di Rieti, dott. R. G. Maruotti, intervenuto sul posto per coordinare l’attività investigativa, durante l’odierna notte dopo aver interrogato l’indagato presso gli uffici della compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, alle ore 04,56 ha disposto il fermo quale indiziato di delitto per omicidio aggravato nei confronti di L.D., che pertanto è stato condotto nella casa circondariale di Rieti in attesa di giudizio”. Foto (archivio) RietiLife ©

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