FEDERICO DIONISI, IN TANTI DA RIETI PER VEDERLO GIOCARE CONTRO LA TERNANA

Tutti a Terni per vedere giocare lui, Federico Dionisi. Hanno scelto un pomeriggio umbro parecchi reatini che dal capoluogo laziale si sono spostati al Libero Liberati di Terni per seguire la sfida tra il Livorno la squadra di cui Federico, originario di Cantalice, è capitano, e la Ternana. Dionisi, 26 anni il prossimo 16 giugno, è uscito amareggiato per l’1-1 agguantato sul triplice dai rossoverdi grazie a Carcuro, di certo non solito a marcature del genere. I toscani, vincendo, avrebbero prenotato un secondo posto “che mi sembra avremmo meritato”, per dirla con le parole di Federico, e che sarebbe valso un mezzo passo in Serie A senza transitare per l’universo playoff. Invece il Livorno si è dovuto adattare al colpo di coda di una Ternana affamata di salvezza, la quale ha risposto al solito Paulinho in extremis. PAROLA D’ORDINE: CREDERCI “Continuiamo a lottare – ha affermato il giocatore reatino a fine gara – mancano due giornate e se ci crediamo nulla è impossibile. Dopo questo pari possiamo e dobbiamo reagire solo positivamente, scaricando tutta la nostra rabbia nella partita della prossima giornata, contro il Brescia. Rimaniamo con l’amaro in bocca, ma dovevamo avere un po’ più di cattiveria. La rete di Carcuro? Davide è stato bravo…”. Il capitano del Livorno, che ha rimandato l’assalto al secondo posto della Serie B alla prossima giornata, dopo la partita si è concesso qualche ora coi familiari, prima di tornare nel capoluogo toscano e riprendere la preparazione per le ultime battute di campionato. Un finale che si rivelerà thrilling per Dionisi e per tutti i suoi compagni, desiderosi di rimettere piede nell’olimpo del professionismo. RIETI C’ERA! Federico, oltre che ai tifosi granata, ha rivolto un pensiero anche a quelli che hanno percorso qualche chilometro dalla vicina Rieti per riabbracciarlo: “Grazie a tutti coloro che da Rieti sono venuti a Terni per seguirmi” ha detto a fine gara. Tante le macchine che hanno raggiunto Terni per dimostrargli, anche solo in maniera platonica e simbolica vivendo con lui l’emozione della gara dagli spalti, che è il riferimento ed il simbolo di un territorio come quelli reatino che crede molto in lui. (Christian Diociaiuti). Foto: Emiliano GRILLOTTI © Terni, 4 Maggio 2013

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