Una serata all’insegna dell’appartenenza e della vitalità quella svoltasi a Contigliano per celebrare i trent’anni di attività di Area Rieti. Oltre cento persone si sono riunite per festeggiare un anniversario che non è stato solo una ricorrenza, ma la conferma del radicamento di un progetto culturale e politico capace di attraversare tre decenni di storia locale e nazionale.
La serata è stata caratterizzata da numerosi interventi istituzionali e testimonianze di amici e militanti. Particolarmente apprezzato e applaudito è stato il saluto di Gianni Alemanno, realizzato attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale. Nel suo messaggio, Alemanno ha definito Area Rieti come il «rifugio sicuro di un ambiente», capace di navigare con fermezza e serenità tra i mutamenti dello scenario politico, le vittorie e le sconfitte, garantendo sempre un contributo fondamentale sia a livello territoriale che nazionale.
Sul palco si sono susseguiti gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni: il sindaco di Contigliano Angelo Toni, il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi e il sindaco di Borgorose, nonché responsabile provinciale della Lega, Mariano Calisse. Hanno portato il loro contributo anche figure storiche e amici del percorso di Area Rieti come Luca Malcotti, Francesco Biava, Rainaldo Graziani e Francesco Mancinelli.
Anche la sinistra antagonista ha voluto portare il proprio “saluto”: nella notte, alcuni ignoti hanno imbrattato i muri antistanti il luogo della festa con scritte offensive firmate con il simbolo dell’anarchia.
«Un gesto che dimostra solo il loro timore nei nostri confronti», è stato il commento della comunità. Grazie all’efficace servizio delle forze dell’ordine, la serata è proseguita in totale tranquillità e sicurezza.
A chiudere l’evento è stato l’intervento di Chicco Costini, portavoce di Area Rieti, che ha tracciato un bilancio umano e politico:
«In questi trent’anni, Area Rieti è riuscita a concretizzare il sogno di un modello comunitario dell’agire politico, coniugando la verticalità ideale con l’azione politico-culturale e l’impegno sociale. Oggi quei ragazzini che fondarono l’associazione sono diventati uomini e donne, padri e madri impegnati nella vita civile e professionale, ma lo spirito di servizio verso la propria terra è rimasto immutato. Essere militanti è stata la nostra scelta di vita. Questa data non è un traguardo, ma una tappa: continueremo ad andare avanti, convinti che dare un significato profondo alla propria esistenza significhi, innanzitutto, servire la propria gente».
Foto: RietiLife ©








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