Fedeltà giurate e nodi irrisolti: l’ultimo anno di Sinibaldi tra politica e sosta. L’editoriale di Luigi Spaghetti

Nella nuova puntata di Spaghetti in Corsivo, Luigi Spaghetti mette ordine – almeno in apparenza – nel caos politico che da mesi attraversa Forza Italia e, di riflesso, Palazzo di Città. L’arrivo del commissario Nevi ha infatti prodotto un immediato effetto disciplinante: ranghi serrati, giuramenti di fedeltà alla coalizione di centrodestra e un sindaco Sinibaldi che può affrontare l’ultimo anno di mandato con una maggior serenità formale. Ma sotto la superficie, la quiete sembra tutt’altro che consolidata.

A ricordarlo sono Emanuele Fagiani e Claudio Valentini, che tornano a chiedere le dimissioni del primo cittadino, accusato di non aver saputo sfruttare un allineamento politico senza precedenti – Comune, Provincia, Regione e Governo – per risollevare un territorio piegato prima dal terremoto e poi dal Covid. Un’occasione storica, secondo i due esponenti azzurri, clamorosamente mancata. E proprio l’assenza di confronto e condivisione avrebbe innescato tensioni tali da svuotare di equilibrio l’attuale maggioranza, oggi ridotta a 17 consiglieri, due dei quali provenienti dal centrosinistra. Per Fagiani e Valentini la crisi politica è già realtà.

Una crisi che esploderà inevitabilmente sul Piano sosta, chiamato finalmente al vaglio del Consiglio comunale il 23 dicembre. Non più comunicati e post, ma un confronto istituzionale che si preannuncia incandescente, con residenti del centro e Comitato SoStareRieti pronti a far pesare oltre mille firme. Un piano giudicato “estemporaneo e improvvisato”, da revocare o sospendere in favore di soluzioni condivise. In caso contrario, la protesta potrebbe salire di livello, coinvolgendo Prefetto, Anac e Corte dei Conti: abbastanza per rovinare le feste a più di un amministratore.

A complicare il quadro arriva l’affidamento del nuovo Piano Urbano del Traffico, fermo da oltre dieci anni, alla Tau Engineering. Uno strumento atteso e necessario, che però arriva dopo la sperimentazione del Piano parcheggi e non prima, come sarebbe stato ???ico. Il sospetto è che abbia prevalso la necessità di fare cassa, con il conto – politico e sociale – sotto gli occhi di tutti.

Intanto i numeri parlano chiaro: secondo Inrix, ogni reatino perde 20 ore l’anno nel traffico. Cinque passaggi a livello per 45 mila abitanti fanno il resto, mentre dei sottopassi annunciati si sono perse le tracce. E sullo sfondo restano i cantieri Pnrr: centro storico ostaggio di scavi e transenne proprio nel periodo più delicato per il commercio. Si lavora per il domani, certo, ma con una programmazione che oggi presenta il conto. E mentre il centro arranca, i centri commerciali ringraziano: parcheggi gratuiti, accessibilità e nessun ticket da pagare. Dettagli che, in tempi come questi, fanno tutta la differenza.

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