Foto: COCUCCIONI ©
(di Cristian Cocuccioni) Quasi tre milioni e mezzo di euro per la Cultura a Rieti: “mai così tanto”. Un risultato atteso da tempo, come spesso accade per i progetti destinati a cambiare il volto di una città, che oggi diventa finalmente concreto. Grazie ai fondi del PNC – Piano Nazionale Complementare al PNRR – Rieti avvia una nuova stagione culturale con il Museo Diffuso e il Polo Audiovisivo R.I.E.T.I. Cultura. I progetti sono stati presentati ufficialmente in conferenza stampa, mentre i cantieri risultano già avviati.
L’operazione si inserisce nella misura B2.2 del Piano Nazionale Complementare, rivolta alle aree del cratere sismico e pensata per sostenere interventi di valorizzazione del patrimonio storico e culturale attraverso partenariati pubblico-privati. L’investimento complessivo, pari a 3.456.078,93 euro, rappresenta una delle più rilevanti immissioni di risorse mai destinate alla cultura in città, con l’obiettivo di produrre effetti duraturi anche sul piano economico e sociale. Il coordinamento è affidato al RUP, l’ingegner Stefano Berton, nell’ambito del programma R.I.E.T.I. Cultura, acronimo di Rilancio, Inclusione, Eco-sostenibilità, Territorialità e Innovazione.
Il Museo Diffuso nasce per trasformare il centro storico in un grande spazio culturale unitario, accessibile attraverso un biglietto unico. I principali luoghi coinvolti – Museo Civico e Palazzo Comunale, Teatro Flavio Vespasiano e Oratorio di San Pietro Martire – diventeranno tappe di un percorso che unisce tutela e fruizione contemporanea. Gli interventi interesseranno il Palazzo Comunale con la realizzazione di un front office, il recupero dello scalone monumentale e la valorizzazione della sala consiliare. Al Teatro Flavio Vespasiano sono previsti lavori su biglietteria, spazi di servizio e guardaroba, oltre alla nascita di una caffetteria pensata per rendere il teatro un luogo vissuto anche fuori dai tempi dello spettacolo.
Parallelamente prende forma il Polo Audiovisivo “Service Rea Silvia”, affidato a Cameraworks capofila ATI. Un’infrastruttura moderna, progettata per coprire l’intera filiera audiovisiva: riprese, montaggio, audio, VFX, post-produzione e formazione. Un hub capace di attrarre produzioni italiane e straniere, generare nuove professionalità e creare indotto, con particolare attenzione alle opportunità per i giovani del territorio.
«È una storia iniziata tre anni fa che ci ha visti molto impegnati – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Letizia Rosati alla presentazione dei progetti oggi in Sala Consiliare –. La filosofia del bando è chiara: valorizzare i comuni del cratere sismico non solo attraverso la ristrutturazione, ma sviluppando la dimensione socio-culturale. La desertificazione giovanile ed economica è un tema fortissimo e questi progetti servono a trattenere i giovani. Sarà un salto di qualità importante».
Sulla stessa linea il sindaco Daniele Sinibaldi: «Queste risorse non servono solo per gli eventi, ma per costruire vere infrastrutture culturali. Vogliamo avviare un percorso di managerializzazione del patrimonio. Questa amministrazione crede nella cultura».
A chiudere il senatore Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016: «Conta più il tessuto socio-culturale dei fabbricati. Con la strategia Next Appennino abbiamo messo in campo una visione e il Comune di Rieti si è distinto. Ci saranno altri finanziamenti per la città».








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