Un flacone di metadone abbandonato su una panchina, accanto a evidenti tracce di sangue fresco. È lo scenario che un residente ha documentato nel primo pomeriggio di domenica, in pieno centro storico, a pochi metri da Porta Cintia. Le immagini — scattate in via San Liberato — parlano da sole e confermano una situazione che, purtroppo, non è più un episodio isolato.
La segnalazione è arrivata attorno alle 15:23 tramite social, accompagnata da un messaggio lapidario: “Metadone e tracce di sangue fresche in pieno centro”. Poche parole che raccontano un disagio crescente, fatto di micro-degrado, consumi di sostanze e rischi sanitari proprio nel cuore della città.
Il ritrovamento di un flacone utilizzato per terapie sostitutive fa pensare a un uso improprio e lontano da qualsiasi contesto controllato. Le tracce di sangue, poi, aprono interrogativi legittimi su quanto possa essere accaduto lì, in mezzo alla strada, sotto gli occhi di chi ogni giorno passa a piedi, porta i figli a scuola o va al lavoro.
I residenti chiedono interventi più frequenti, controlli mirati e soprattutto una risposta concreta a un problema che si sta radicando anche nelle aree più centrali. Perché una città viva e sicura non può permettersi di voltare lo sguardo quando episodi del genere avvengono a dieci passi da uno dei varchi più storici di Rieti.
Una cosa è certa: la segnalazione di oggi riaccende i riflettori su un fenomeno che necessita di attenzione immediata, prima che diventi routine.








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