Mentre sulla stampa si susseguono interviste autocelebrative in cui il sindaco e l’assessore alla cultura raccontano progetti e investimenti senza alcun confronto, in Consiglio comunale tutto tace. Nessuna comunicazione ufficiale, nessuna condivisione, nessuna discussione: le politiche culturali della città vengono decise senza ascoltare né i consiglieri né, tantomeno, la cittadinanza.
La recente presentazione a Roma della candidatura de L’Aquila Capitale della Cultura 2026, che coinvolge anche Rieti per alcuni eventi, è l’ennesima occasione in cui veniamo a conoscenza di iniziative solo a mezzo stampa. La cultura è una leva fondamentale per la crescita di una comunità: non può essere gestita come un affare privato della Giunta.
Da tempo chiediamo – senza successo – la convocazione di una Commissione cultura per discutere delle strategie messe in campo e dei risultati ottenuti. Oggi, con una nuova interrogazione formale, torniamo a chiedere che sia fatta chiarezza e che si apra finalmente un confronto pubblico e trasparente.
La giunta continua con arroganza a ignorare il confronto svuotando di significato il ruolo delle istituzioni, che rivendica solo quando fa comodo. Ignorare il dialogo con i consiglieri e con la città non è solo una mancanza di trasparenza: significa anche mettere a rischio la qualità e l’efficacia delle iniziative culturali, che senza ascolto e condivisione non possono davvero contribuire allo sviluppo della nostra comunità.








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