Un incontro operativo, senza giri di parole. Ieri, in provincia, si è riunito il Comitato per lo Sviluppo, mettendo attorno allo stesso tavolo tutte le rappresentanze del mondo dell’impresa. Agricoltura, commercio, artigianato, industria: nessun settore è rimasto fuori da una discussione intensa che ha toccato i nodi veri della crescita economica del territorio.
Il comunicato diffuso al termine della riunione è stato netto:
COMUNICATO STAMPA
Si è svolto ieri, in provincia, l’incontro del Comitato per lo Sviluppo. Un appuntamento che ha visto la partecipazione di tutte le rappresentanze del mondo dell’impresa e nel quale sono stati approfonditi i temi legati allo sviluppo economico nei settori dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato e dell’industria. Molte le criticità affrontate: dal mancato ingresso del Lazio nei meccanismi incentivanti legati alla ZES: tema che desta molta preoccupazione in termini di dumping fiscale, e per il quale è stato formulato l’appello unanime affinché si compia un ulteriore tentativo di inserimento del nostro territorio, magari prima dell’approvazione della legge di bilancio attualmente in discussione. È stata anche sottolineata la necessità di inquadrare nella ZLS procedure di snellimento burocratico e misure di defiscalizzazione concrete per mantenere la competitività con altri territori. È emersa inoltre, la necessità di recuperare spazi e terreni per nuovi insediamenti produttivi, nonché di definire, in tempi brevi da parte del Governo regionale, una governance effettiva per le aree industriali della provincia. Sul versante delle prospettive, la riunione ha fornito l’occasione per condividere idee utili a sovvertire lo stato attuale delle cose e favorire un rilancio complessivo del tessuto economico reatino, partendo dalla difesa delle eccellenze del territorio, la capacità di incidere sulla logistica anche attraverso lo sviluppo della tecnologia, fino alla ricerca di nuovi insediamenti produttivi. Molto preziosi i contributi portati sul tavolo dai vari responsabili delle associazioni e dalle figure con responsabilità nel mondo produttivo, in particolare dai rappresentanti delle strutture del Parco Scientifico Tecnologico e della FICEI. Un primo incontro molto proficuo, nel quale sono stati individuati diversi strumenti che la normativa consente, sia in ambito regionale che governativo, per favorire una strategia di sviluppo integrato capace di mettere insieme ambiente, digitalizzazione e innovazione. Percorso in parte già avviato sull’esempio della simbiosi industriale con la costituzione dell’area produttiva ecologicamente attrezzata. Processo che dovrà vedere il coinvolgimento del mondo accademico e scientifico presenti sul territorio. A conclusione della riunione si è convenuto di riaggiornarsi nel giro di un paio di settimane. Nel frattempo, come stabilito di comune accordo, il Comitato si confronterà con esperti del settore indicati dai presenti, così da individuare già dal prossimo incontro la linea di indirizzo più efficace e lo strumento più adeguato per raggiungere gli obiettivi prefissati. Successivamente saranno coinvolte anche le organizzazioni sindacali.
Comitato provinciale per lo sviluppo: Matteo Simeoni, Felice Chicco Costini
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Il quadro che emerge è chiaro: il territorio chiede strumenti concreti per non restare indietro. L’esclusione del Lazio dalla ZES pesa come un macigno, e l’appello del Comitato punta a riaprire subito il dossier prima che la legge di bilancio metta un punto definitivo.
Allo stesso tempo, si guarda avanti senza nostalgie sterili: meno burocrazia, più competitività, nuove aree produttive, una governance finalmente chiara sulle zone industriali. E poi l’idea, antica e futuribile allo stesso tempo, di un’economia che si regge sulla collaborazione tra imprese, mondo scientifico e istituzioni.
Il Comitato tornerà a riunirsi entro due settimane, forte di una promessa: preparare una linea d’azione concreta, scegliendo strumenti reali e attuabili. Perché qui non si vuole perdere altro tempo.








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