Bdtronic, nuovo incontro in Federlazio: “Nessuna chiusura, ma servono fatti. La cassa integrazione sarebbe un primo passo”

(ch.di.) Prosegue la vertenza Bdtronic. Dopo il tavolo in Regione Lazio, questa mattina si è tenuto un nuovo incontro presso Federlazio, mentre all’esterno lavoratrici e lavoratori hanno presidiato in sciopero, sostenuti dalla Fiom Cgil. Sul tavolo resta la procedura di licenziamento avviata dall’azienda, una prospettiva che i sindacati continuano a considerare inaccettabile. Fiom Roma e Lazio e Fiom Rieti ribadiscono una linea chiara: rilancio industriale attraverso una diversificazione delle produzioni; ammortizzatori conservativi, per evitare licenziamenti e mantenere la continuità dello stabilimento.

A margine dell’incontro, i rappresentanti sindacali hanno fatto il punto della situazione. Il clima, pur teso, non è più quello di una chiusura netta da parte dell’azienda.

Luigi D’Antonio, Fiom Cgil Roma e Lazio, spiega: «L’incontro di oggi arriva dopo il passaggio avuto in Regione Lazio, dove abbiamo ribadito con forza che per noi i licenziamenti sono inaccettabili. Le strade da percorrere sono il rilancio industriale e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali conservativi. Oggi c’è stato un ulteriore incontro per verificare i passaggi che l’azienda aveva promesso ai lavoratori. Abbiamo stilato un verbale in cui abbiamo ribadito le posizioni già espresse: servono soluzioni alternative. L’azienda si è riservata una settimana di tempo per fare una valutazione e ci rivedremo il 10 per capire quali strumenti adottare. Va detto che non c’è stata una chiusura sull’uso della cassa integrazione straordinaria, ma al momento non ci sono impegni concreti. Lo stato di agitazione resta, ma pensiamo che le iniziative messe in campo stiano smuovendo qualcosa. Lo vedremo quando saremo al momento degli accordi».

Gli fa eco Roberto Gioffré (Uilm): «Oggi abbiamo provato a superare quella chiusura totale che l’azienda aveva mostrato all’inizio della procedura di licenziamento collettivo. Nei prossimi giorni l’azienda farà le sue valutazioni insieme ai lavoratori per verificare se ci sono i presupposti per un cambio di rotta. Speriamo portino frutti, perché l’obiettivo è aprire la strada alla cassa integrazione: sarebbe un primo passo di apertura, la strada giusta per cominciare a parlare di tutto il resto. A noi interessa che l’azienda continui a lavorare e che si possa parlare di sviluppo, non di licenziamenti. Confidiamo che si sia imboccata la direzione giusta per dare ai lavoratori una prospettiva migliore rispetto a quella di oggi, che ci porta verso un licenziamento collettivo. Siamo fiduciosi che il confronto con l’azienda possa portare risultati».

Nel frattempo, la mobilitazione non si ferma: la Fiom continuerà a sostenere le iniziative dei lavoratori finché non arriveranno risposte concrete. I sindacati restano compatti su una linea semplice: non si chiude, si rilancia.

Foto: RietiLife ©

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