Un appuntamento che profuma di tradizione, cultura e teatro vero. Il 7 dicembre, nella chiesa della Natività di Maria Santissima a Mompeo, andrà in scena “La Leggenda di S. Egidio”, la sacra rappresentazione scritta e diretta da Renato Giordano, pensata nell’ambito delle manifestazioni del Giubileo e dedicata al Santo Patrono del borgo sabino.
Si tratta di uno spettacolo speciale, non la solita messinscena. Il cast è di quelli che si vedono raramente in provincia: Luigi Diberti, Giuseppe Pambieri, Carlo Valli, Micol Pambieri, Sergio Nicolai, Debora Caprioglio, Edoardo Siravo, lo stesso Renato Giordano e molti altri nomi di spessore si alterneranno sul palco-coro della chiesa, trasformando Mompeo — per una sera — in un piccolo scrigno di teatro d’autore.
Le sacre rappresentazioni, ricordiamolo, non sono un semplice esercizio culturale: nel Medioevo erano il cuore della vita popolare, il modo con cui si tramandavano storie, valori e fede. E S. Egidio, vissuto tra VII e VIII secolo, è uno di quei santi che la gente ha sempre amato, proprio perché avvolto da una leggenda che profuma di boschi, miracoli e umiltà.
Secondo la tradizione, Egidio sarebbe nato in Grecia da famiglia nobile, poi ritiratosi a vita eremitica e infine divenuto abate in Provenza, dove morì intorno al 720. Il suo culto si diffuse lentamente in tutta Europa, fino ad arrivare in Italia attraverso vari centri. In Sabina, fu il marchese Fabrizio Naro a dedicargli una chiesa e a far crescere la devozione nel borgo di Mompeo, luogo a cui il Santo resta legato da secoli.
Negli ultimi anni la ricerca storica ha aggiunto tasselli importanti: nel 2020 è stato ritrovato e studiato un antico santorale della Basilica di Santa Maria in Trastevere, il Vat. Lat. 10999, contenente una Vita Sancti Aegidii con episodi finora sconosciuti. Proprio questi materiali hanno ispirato Giordano nella stesura del nuovo testo.
Tra gli episodi più celebri della tradizione — tramandati anche nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine — spiccano la cerva ferita dalla freccia del re dei Goti, il famoso “peccato inconfessabile” perdonato a Carlo Magno e il prodigio delle porte di cipresso donate dal Papa e trasportate miracolosamente dal Tevere fino alla Provenza, dove sorgerà la celebre abbazia di Saint-Gilles, tappa del cammino di Santiago.
Lo spettacolo non vivrà solo a Mompeo. Sono previste altre repliche a Roma, nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere e nella chiesa di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, quartieri dove la devozione al Santo è tutt’altro che episodica, basti pensare alla nota Comunità di Sant’Egidio.
La rappresentazione è sostenuta dalla FUIS – Federazione Scrittori Italiani, in collaborazione con il Comune di Mompeo e la Regione Lazio. A curare costumi e coreografie sono due nomi di rilievo: Giulia Mininni e Andrè De la Roche. Le musiche saranno eseguite da Alessandro Gwis.
L’appuntamento è fissato per domenica 7 dicembre 2025, alle 17.30, nella chiesa di Mompeo. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Un’occasione rara per vedere un’intera comunità — artistica e territoriale — stringersi attorno alla sua storia e al suo Santo.








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