La mostra “Natura e Collezionismo”, allestita nel salone San Giovanni Gualberto in occasione dei 120 anni della Scuola Forestale Carabinieri, ha chiuso i battenti il 21 novembre 2025 con un’affluenza che ha superato ogni aspettativa. Un evento curato con attenzione dal presidente dell’Associazione Collezionisti “Sabatino Fabi”, Valentino Gunnella, e dal vicepresidente Fabio Fornara, in collaborazione con la Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale.
Fin dal primo giorno, l’esposizione ha attirato un pubblico variegato, conquistando enti, istituzioni e visitatori di ogni età. Il fascino della mostra risiede nella capacità di intrecciare oggetti, natura e memoria: materiali scelti con rigore, pezzi unici, accostamenti cromatici pensati e un percorso che accompagna lo spettatore tra epoche e suggestioni diverse. Ne è nato un dialogo continuo tra passato e presente, tra luoghi vicini e lontani, capace di evocare emozioni, ricordi personali e tracce di una memoria collettiva che trova negli oggetti un ponte solido e affascinante.
All’interno del percorso espositivo hanno trovato spazio anche i lavori dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi di Savoia”: gli erbari letterari realizzati dagli studenti del corso serale. Un progetto nato dalla creatività dei ragazzi e sostenuto dalla dirigente scolastica Raffaella Giovannetti e dai professori Maurizio Rossi, Licia Borghi e Alessio Garbuio, con il contributo di molti docenti dei vari indirizzi agrario, tecnico, professionale e del serale.
La mostra è stata visitata anche dalle classi del biennio dell’Istituto Tecnico Agrario e dalla seconda dell’Istituto Professionale di Cittaducale. Per gli studenti è stata l’occasione di confrontarsi direttamente con Gunnella e Fornara: domande, curiosità e riflessioni hanno trasformato la visita in un incontro vero, partecipato, di quelli che lasciano un segno.
E non finisce qui. La collaborazione tra l’Istituto e l’Associazione Collezionisti proseguirà per tutto l’anno scolastico, con nuovi progetti legati all’iniziativa “Collezionismo e scuola”, a conferma di un percorso che unisce didattica, territorio e cultura materiale senza perdere di vista la tradizione, ma con lo sguardo puntato in avanti.
Un modo concreto, e ben riuscito, per ricordare che le radici contano — e che vale sempre la pena coltivarle.








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