Confartigianato Rieti boccia il nuovo Regolamento delle Entrate: “Scelte politiche che pesano su cittadini e imprese”

Confartigianato Imprese Rieti torna all’attacco sul nuovo Regolamento delle Entrate del Comune di Rieti, approvato in commissione l’11 novembre e ora atteso al vaglio del Consiglio comunale. L’associazione non usa giri di parole: le scelte dell’Amministrazione continuano a penalizzare famiglie e imprese già provate da anni difficili.

La contestazione parte da lontano. Già in passato, la maxi-operazione di recupero dei presunti crediti non riscossi — TARI, IMU e altre imposte locali relative alle annualità 2016-2019 — aveva fatto scattare migliaia di cartelle, generando panico e una lunga scia di errori. Confartigianato aveva persino attivato un servizio interno per tutelare i contribuenti. Ora il copione si ripete: nel 2020 parte una nuova campagna di recupero, mentre arriva un regolamento che, secondo l’associazione, peggiora ulteriormente il quadro.

I punti critici non mancano. L’articolo 20, dedicato alla cessione dei crediti, non prevede limiti prudenziali né richiami ai principi di buona fede e proporzionalità. Così, anche crediti non ancora definitivi potrebbero finire ceduti a privati. La proposta di Confartigianato — vietare del tutto la cessione — è stata respinta.

Stessa storia per l’articolo 22, che introduce una fideiussione obbligatoria da 50 mila euro per accedere alla rateizzazione e tabelle rigide che rischiano di travolgere micro e piccole imprese. L’associazione aveva chiesto una soglia più equilibrata, posizionando l’obbligo oltre i 120 mila euro. Anche qui, nessuna apertura.

La questione più delicata arriva con la nuova previsione: per accedere alla rateizzazione, il contribuente dovrà presentare un prospetto di indici economico-finanziari firmato esclusivamente da alcune categorie professionali. Un vincolo che, secondo Confartigianato, non trova riscontro in nessuna norma nazionale, esclude senza motivo CAF e associazioni di categoria e rischia di imporre costi aggiuntivi proprio ai contribuenti più fragili. Il fatto che tali categorie professionali abbiano espresso apprezzamento per il regolamento, osserva l’associazione, impone almeno una riflessione sui principi di imparzialità della Pubblica Amministrazione.

Confartigianato rivendica il lavoro svolto finora, dai tavoli tecnici riaperti su sua richiesta fino al supporto giuridico offerto ai cittadini. E annuncia che continuerà a portare le proprie osservazioni nelle sedi istituzionali, a partire dal Consiglio comunale.

Il messaggio finale è netto: l’associazione resterà al fianco di famiglie e imprese, pronta a esaminare ogni caso e a tutelare chi rischia di pagare il prezzo più alto di un regolamento che, così com’è, appare più punitivo che equo.

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