(di Valentina Fabri) Rieti guadagna terreno nella classifica della qualità della vita 2025, risalendo al 74° posto e conquistando sette posizioni rispetto all’anno scorso, con 396 punti totali. Non si tratta di un balzo eclatante, ma di un segnale chiaro: la provincia consolida un percorso di lenta ma costante crescita, trainata soprattutto da Salute e Istruzione, pilastri del benessere reatino.
La classifica della qualità della vita 2025 restituisce un’Italia che arretra leggermente, ma che appare meno polarizzata rispetto agli anni precedenti. Milano resta salda in cima, seguita da Bolzano e Bologna, mentre Trento, Padova e Verona confermano la solidità del Nord-Est. Il punteggio medio nazionale scende di 30 punti, segnale di un rallentamento diffuso: il Nord e il Centro continuano a dominare, il Sud limita le cadute più profonde ma non accorcia davvero la distanza. Tuttavia, alcune province meridionali – Cagliari e Lecce in primis – mostrano una resilienza che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Non è un cambio di paradigma, ma un riequilibrio: la qualità della vita si concentra sempre più nella fascia mediana della classifica, mentre le grandi città rallentano e le realtà intermedie – Lucca, Prato, Rimini, Treviso – si rivelano i veri motori del dinamismo urbano.
Il rapporto di ItaliaOggi e Ital Communications, realizzato con l’Università La Sapienza, si basa su 92 indicatori distribuiti in nove macro-categorie e divide le province in quattro fasce qualitative. Tra le dimensioni più influenti nel 2025 spicca la Sanità: quasi tutte le province italiane guadagnano punteggio, con un aumento medio superiore ai 150 punti. Un miglioramento trasversale, che interessa anche molte realtà del Centro-Sud, dove crescono timidamente posti letto e reti territoriali. Ma se il divario Nord-Sud non è scomparso, si è trasformato: oggi pesa soprattutto la diseguaglianza interna alle stesse regioni meridionali, dove convivono poli dinamici e territori stagnanti.
Nel resto delle categorie, Rieti mantiene un profilo stabile, oscillando tra fragilità note e piccoli avanzamenti. Mancano ancora salti strutturali, ma l’impressione è che la provincia si stia ritagliando spazio in un’Italia che procede a velocità diseguale. In un Paese che riscopre la forza delle aree intermedie, la crescita misurata di Rieti somiglia a un invito: investire con continuità può contare più del correre veloce. E forse, per una realtà come la nostra, è proprio questa la strada giusta.








Rieti Life L'informazione della tua città





