Spaghetti in Corsivo: reati in calo ma sicurezza in bilico

È andata in onda una nuova puntata di Spaghetti in Corsivo e questa volta Luigi Spaghetti ha affrontato un tema cruciale: “Sicurezza: reati in calo ma criticità crescenti”. Un argomento che tocca nel vivo ogni cittadino e che, nel caso di Rieti, apre una riflessione profonda sul rapporto tra vivibilità e tutela del territorio.

Sicurezza e qualità della vita sono due facce della stessa medaglia: insieme restituiscono la fotografia di una comunità davvero “a misura d’uomo”. Rieti, da sempre considerata una città tranquilla, si trova oggi a dover fare i conti con una realtà più complessa, dove il mantenimento dell’equilibrio sociale e urbano diventa sempre più difficile.

Il concetto di sicurezza, oggi, non può limitarsi alla repressione dei reati: serve una visione integrata che metta in rete istituzioni, enti locali e cittadini, con interventi che vadano dalla riqualificazione urbana al sostegno sociale. Una logica che il legislatore ha cercato di promuovere distinguendo tra sicurezza integrata e sicurezza urbana, due dimensioni diverse ma strettamente legate, perché la seconda è conseguenza diretta della prima.

Eppure, i numeri raccontano un quadro in chiaroscuro. Secondo l’indice di criminalità 2025 del Sole 24 Ore, Rieti è al 68º posto in Italia: una posizione che può sembrare rassicurante, ma che nasconde criticità crescenti. Le denunce nel 2024 sono state 4.410, in calo del 2,76% rispetto all’anno precedente, ma in aumento rispetto al 2019. In crescita le truffe e le frodi informatiche (805 casi, 25º posto nazionale), un fenomeno che colpisce soprattutto gli anziani, alimentato dalle nuove tecniche di raggiro basate sull’intelligenza artificiale.

Preoccupano anche i furti, passati da 1.190 a 1.319 (+10%), e gli incendi dolosi (53 casi, 5º posto in Italia). Sul fronte della droga, con 91 denunce, Rieti si piazza al 29º posto: un dato che testimonia un mercato in espansione, come confermano le operazioni di polizia nei cosiddetti “boschetti della droga”.

Ma la sicurezza non è solo una questione di numeri. È anche percezione, vivibilità, cura degli spazi comuni. E qui la città mostra tutte le sue fragilità: cantieri infiniti, viabilità difficile, il contestato Piano Parcheggi, il verde pubblico trascurato, l’illuminazione carente in zone chiave come il piazzale della Stazione. L’ultimo simbolo di questo degrado è la chiusura del ponte pedonale sul Velino, che unisce Borgo e San Francesco: un crollo annunciato, ignorato per anni.

Rieti non ha bisogno di slogan o “selfie governativi”. Ha bisogno di attenzione, di manutenzione, di cura quotidiana. Perché se la città si blinda e la politica si fa spettacolo, la vera insicurezza nasce dal senso di abbandono. Forse basterebbe ripartire dalle cose semplici: più luce nelle strade, più decoro nei quartieri, più fiducia tra istituzioni e cittadini.

Solo così Rieti potrà tornare a essere non solo una città sicura, ma anche – e soprattutto – una città vivibile.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.