Fermati al casello di Fiano Romano con gioielli rubati nascosti nel cruscotto: denunciati quattro uomini

Nell’ambito della consueta attività di vigilanza stradale, gli agenti della Polizia di Stato della Sottosezione di Roma Nord hanno fermato, durante un posto di controllo al casello autostradale di Fiano Romano, un’autovettura con a bordo quattro cittadini italiani. Fin da subito, i passeggeri hanno mostrato un atteggiamento nervoso e impaziente, sostenendo di avere “molta fretta” nel riprendere il viaggio — comportamento che ha insospettito i poliziotti, vista anche l’ora tarda e il traffico pressoché inesistente.

Gli agenti hanno quindi approfondito il controllo, chiedendo ai quattro informazioni sulla destinazione e sul motivo della fretta. Le risposte, però, si sono rivelate vaghe e soprattutto contraddittorie tra loro. A quel punto, gli operatori della Stradale hanno deciso di ispezionare accuratamente il veicolo, notando che il cruscotto presentava evidenti segni di manomissione: la cornice del sistema multimediale “infotainment” risultava staccata e non perfettamente aderente.

La successiva rimozione del pannello ha portato alla scoperta di un nascondiglio improvvisato: dietro al dispositivo erano stati occultati numerosi monili in oro — collane, bracciali, anelli, diamanti ancora confezionati e orologi di pregio — oltre a vari arnesi da scasso.

Di fronte alle richieste di spiegazioni, i quattro non sono stati in grado di fornire alcuna versione credibile sulla provenienza degli oggetti. Gli accertamenti successivi hanno consentito di risalire all’origine della refurtiva: i preziosi erano stati rubati nel tardo pomeriggio del 17 ottobre ad Appignano, in provincia di Macerata, nel corso di un furto in appartamento ai danni di due famiglie che abitano nello stesso stabile.

I quattro uomini sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Rieti con l’accusa di ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso. Tutti i gioielli recuperati sono stati sequestrati e saranno restituiti ai legittimi proprietari.

Resta ora da chiarire il ruolo di ciascuno dei fermati e l’eventuale coinvolgimento in altri episodi simili.

Foto: RietiLife ©

 

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