Il gruppo consiliare di minoranza di Petrella Salto, “Salto nel Futuro” ha diffuso un comunicato in cui prende posizione sugli ultimi indirizzi dell’amministrazione, proponendo una visione alternativa per lo sviluppo del territorio. “La delibera (delibera Giunta Comunale n. 49 del 12/08/2025) prevede interventi su un patrimonio boschivo di eccezionale rilevanza ambientale sia per le sue caratteristiche peculiari che per l’eccezionale ampiezza dell’area interessata tale da compromettere, se mal gestita, il futuro stesso di un territorio che vede nella montagna e nei boschi una delle sue principali risorse. Le esperienze pregresse, alle quali però la delibera non fa alcun cenno, ci obbligano ad un intervento preventivo al fine di evitare il ripetersi di un taglio dei boschi configurabile come un vero e proprio disastro ambientale. Da una semplice verifica del taglio effettuato venti anni fa è possibile infatti constatare la mancata ricrescita del bosco interessato al taglio e la disperata desolazione conseguente. Tale epilogo era già scritto nell’allora progetto di taglio che considerava evidentemente come Ceduo un bosco che superava di gran lunga i 40 anni di vita e che andava quindi trattato come fustaia. Oggi, come allora, il bosco che si prevede di tagliare ha più di 70 anni e alcuni alberi sono certamente secolari, per questo non può parlarsi di ceduo, come in Delibera, e un intervento di selvicoltura migliorativa è l’unico possibile”, scrive il gruppo di minoranza di Petrella Salto, “Salto nel Futuro”.
“Ricordando a noi stessi che è definito Ceduo un bosco che viene periodicamente tagliato per produrre legna da ardere, che la selvicoltura è l’insieme degli interventi di gestione del bosco volti a migliorarne la crescita, la stabilità, la rinnovabilità e la sostenibilità e che tali interventi includono operazioni come: diradamento, sfolli, cure colturali, rimboschimenti e tagli di utilizzazione con l’obiettivo di favorire la crescita degli esemplari rimanenti, di tutelare gli ecosistemi forestali e la biodiversità garantendo al contempo un prelievo legnoso sostenibile ci dichiariamo fin d’ora favorevoli a veri interventi di selvicoltura nei boschi individuati. Non abbiamo alcun motivo di dubitare della professionalità e della competenza dell’Agronomo oggi incaricato e siamo certi che il progetto di taglio sarà conforme e rispettoso della situazione presente in natura. Del resto, anche nella nostra montagna e in quella del Comune di Fiamignano, sono stati realizzati interventi positivi di selvicoltura. La nostra presa di posizione, oltre che dall’esperienza negativa passata, è derivata da una evidente ambiguità presente a nostro avviso nella delibera del 12 Agosto us. Nella stessa, infatti, mentre si stabilisce l’intervento selvicolturale, si conferisce “incarico di progettazione per il taglio e l’utilizzazione forestale delle porzioni di bosco ceduo sopra richiamate. Le riportiamo per completezza: Costa l’Odorato superficie al taglio (ha) 19,22; Monte Moro superficie al taglio (ha) 10,20; Valle Alesca superficie al taglio (ha) 8,87; Valle Alesca superficie al taglio (ha) 5,44. Tale ambiguità, se non intenzionale, in delibera va superata correggendola! Delle due l’una: o l’incarico è per un progetto di intervento selvicolturale migliorativo o è per un intervento su bosco ceduo soggetto al taglio (disastroso) conseguente”, conclude “Salto nel Futuro”, concludono.
