Droga nei boschi del Reatino, istituzioni e forze dell’ordine in prima linea

(di Cristian Cocuccioni) La richiesta di droga a Rieti e in provincia è in aumento. Un dato che non lascia spazio a interpretazioni, ribadito più volte dal comandante provinciale dei Carabinieri Valerio Marra durante le conferenze stampa seguite alle operazioni antidroga. L’andamento delle indagini e i numeri confermano una tendenza che preoccupa, soprattutto perché lo scenario sta cambiando: lo spaccio non avviene più nelle piazze cittadine, ma si è spostato nelle aree boschive, difficili da controllare e diventate punti di riferimento per i pusher. Sul tema è intervenuto anche il Prefetto di Rieti, Pinuccia Niglio, ospite della trasmissione La Rana nel Pozzo su RietiLife Tv (QUI PER VEDERE LA PUNTATA).

“Lo spaccio in città lo abbiamo praticamente debellato – ha spiegato –. Nei boschi limitrofi, però, resta un problema. Intervenire lì non è semplice, ma il tema è sempre alla nostra attenzione: non escludo operazioni interforze con unità specializzate per contrastare il fenomeno”. Parole che mostrano chiaramente come la sfida richieda strategie nuove e condivise, capaci di coniugare repressione e prevenzione. Le operazioni delle ultime settimane lo confermano.

Nella mattinata del 23 settembre, la Polizia di Stato ha dato vita a un blitz nell’area di via Fonte Colombo: arrestato un 21enne marocchino, trovato con hashish, ketamina, armi e denaro contante.

Pochi giorni dopo i Carabinieri hanno agito nei boschi di Reopasto, smantellando un bivacco nascosto e arrestando un altro giovane straniero, sorpreso con cocaina, hashish e coltelli. Episodi che dimostrano come la pressione delle Forze dell’Ordine sia costante, ma anche come la rete dello spaccio riesca ad adattarsi velocemente.

Di fronte a questo quadro, la Segreteria Regionale UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri – Lazio ha espresso entusiasmo ed orgoglio per il lavoro svolto dai militari a Rieti. L’associazione sottolinea che il risultato non si misura solo con gli arresti o i sequestri, ma anche con l’effetto sulla comunità: “L’intervento non è solo un risultato operativo – si legge nella nota – è un atto di giustizia che restituisce dignità e sicurezza a cittadini esasperati da degrado e paura”.

La lotta allo spaccio nei boschi del Reatino è quindi un banco di prova cruciale. Le istituzioni sanno che non si può abbassare la guardia, i cittadini chiedono sicurezza, e le Forze dell’Ordine rispondono con impegno e sacrificio.

Ma al di là dei singoli blitz, resta il messaggio più forte: la battaglia contro la droga si vince solo con continuità, unità e fiducia reciproca tra comunità e chi ogni giorno veglia sulla sua sicurezza.

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