Trasporto su ferro. Paolucci (Uil): “Se fallisce la cura del ferro, andremo a Roma in aereo”

“Il trasporto su ferro nella nostra provincia non decolla. E forse non sarà mai in grado di farlo. Da anni si parla di una nuova ferrovia tra Rieti e Roma e di un miglioramento dell’attuale tratta fra L’Aquila e Terni. Ma ad oggi la prima opzione resta un sogno, mentre la seconda sta subendo tagli e depotenziamenti che rischiano di farla scomparire”.  Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana.

“Tutto questo accade perché non sembra esista una reale condivisione di intenti e proposte tra Regione Lazio, istituzioni locali e rappresentanti parlamentari del nostro territorio – ipotizza il sindacalista – per realizzare insieme una energica cura del ferro in grado di strappare Rieti dall’atavico isolamento infrastrutturale”.

“Ascoltando le dichiarazioni del presidente del gruppo Ferrovie dello Stato alla recente festa del peperoncino ci eravamo illusi che qualcosa stesse cambiando – ricorda Paolucci – In quella occasione infatti Tommaso Tanzilli aveva dato per certo la realizzazione della ferrovia tra la Capitale e la nostra città, pur evitando di sbilanciarsi sui tempi. Adesso scopriamo che per la tratta in questione esistono nuovi finanziamenti, quando in realtà da anni (l’emendamento promosso da Fabio Melilli per la stesura del progetto esecutivo risale al 2021) i fondi esistono ma nessun passo avanti è stato fatto”.

“Il dubbio che il nuovo finanziamento resti soltanto sulla carta per essere poi dirottato altrove è più che concreto – prosegue Paolucci – E’ appena accaduto infatti che 57milioni di euro sono stati tolti al miglioramento, alla velocizzazione e quindi al pieno utilizzo dei Blues tra Terni, Rieti, L’Aquila e Sulmona per destinarli alle stazioni romane di Tiburtina e Tuscolana”.

“Il territorio non può rischiare che venga messa in atto una manovra perversa ai danni dei tanti cittadini pendolari – conclude il sindacalista reatino – una manovra che si concretizza col continuo depotenziamento del collegamento esistente lasciando credere che ne potrebbe nascere uno diretto, per poi abbandonare anche quest’ultimo. Il presidente della Regione Rocca, la sua maggioranza, gli amministratori locali e i parlamentari reatini escano allo scoperto e scongiurino questo scenario”.

“Non vorremmo – conclude Paolucci, lanciando una provocazione – che una volta affossata la cura del ferro, si inizi a prendere in giro i cittadini della provincia con fantomatici potenziamenti di aeroporti e con altrettanti immaginari voli pronti a decollare dal capoluogo verso Fiumicino o Ciampino”.

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