Scuole nel Reatino, i sindaci non mollano: “Il Tar ci dà ragione, la Regione esegua”

Dopo la manifestazione sotto la Regione Lazio della scorsa settimana, i sindaci del Reatino sono tornati a far sentire la loro voce sul tema del dimensionamento scolastico. Nella giornata di ieri, infatti, si è svolto l’atteso incontro con il presidente della Regione, Francesco Rocca, nella Sala Aniene della sede regionale. Un confronto ampio e prolungato che, però, non ha sciolto i nodi principali, lasciando sul tavolo una “fumata grigia”.

I primi cittadini hanno ribadito con fermezza le ragioni alla base della loro mobilitazione, richiamando le recenti sentenze del Tar Lazio che hanno sancito “la manifesta illegittimità del piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta regionale. Una scelta che, secondo i sindaci, mette a rischio la tenuta di comunità montane e fragili, in contrasto con quanto previsto dall’articolo 44 della Costituzione in materia di tutela delle aree interne”.

Due i punti centrali ribaditi durante l’incontro: la richiesta alla Regione di dare immediata esecutività alle sentenze, rispettando il pronunciamento dell’autorità giudiziaria; la riaffermazione che la battaglia in corso non è politica, ma istituzionale e territoriale, a difesa del diritto allo studio e di un’istruzione di qualità e di prossimità per le comunità locali.

Dal canto suo, Rocca ha scelto una linea che i sindaci definiscono di “temporeggiamento e rigidità”. Da un lato, ha parlato della necessità di conformarsi alle indicazioni del Consiglio di Stato, prendendo tempo in attesa degli sviluppi giudiziari; dall’altro, ha confermato la volontà della Regione di presentare appello, aprendo così un fronte legale con gli stessi Comuni ricorrenti. Una posizione che i sindaci giudicano “amara e ingiustificata”.

“Usciamo dall’incontro ancora più determinati – scrivono i sindaci in una nota congiunta –. Ringraziamo il Presidente per l’ascolto, ma ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a un piano che penalizza le nostre comunità e che riteniamo privo di legittimità. Difendere la scuola sui territori significa difendere il presente e il futuro delle popolazioni che rappresentiamo”.

Foto: RietiLife ©

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